Ritocchi dopo il divorzio: chi paga? Gli ex!

Boom della chirurgia estetica post divorzio a spese degli ex mariti! Qualche anno fa per darci un taglio dopo una delusione d’amore si cambiava colore o taglio di capelli, look, trucco, invece ora, per affrontare al meglio la nuova vita da single, è meglio ricorrere a qualche piccolo ritocchino. Di moda già negli USA, questa “tecnica” è stata brevettata dalle cosiddette donne trofeo, ossia quelle donne abbandonate dai mariti per una ragazza più giovane, che ricorrono alla vengeance plastic surgery, la chirurgia plastica di rivincita. L’identikit della donna tipo corrisponde a 50 anni di età, di ceto sociale medio-alto, tendenzialmente lavoratrici anche se qualche casalinga non disdegna un lifting al viso o al seno.

Dall’America si passa in Europa: in Francia, per esempio, secondo uno studio pubblicato su Le Parisien, il 69% delle donne, dopo una separazione, hanno cambiato il proprio look per riconquistare la fiducia in se stesse; di queste, il 9% si sono sottoposte ad un intervento di chirurgia estetica. In Italia secondo uno studio condotto dall’Associazione Donne e Qualità della Vita, presieduta dalla psicologa Serenella Salomoni, su un campione di 240 donne tra i 30 e i 55 anni separate legalmente, il 30% delle intervistate ha ammesso di utilizzare l’assegno di mantenimento corrisposto dal coniuge principalmente per ricorrere al bisturi. Sembra assurdo, eppure tra le priorità di spese delle donne divorziate appare la chirurgia plastica, seguita dalle necessità dei figli (25%), pagare mutuo o affitto (24%), i costi per lo psicologo (12%) e i viaggi (5%).

“Posso dire – afferma l’Avvocato Gassani, presidente nazionale e fondatore dell’AMI (Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani per la tutela delle Persone, dei Minorenni e della Famiglia) – che molte volte le mogli che si separano o divorziano vanno dal chirurgo per prendersi una rivincita: vogliono girare completamente pagina e così può succedere di rivederle dopo un anno o due dalla separazione totalmente ringiovanite, magari con dieci chili in meno, un fisico palestrato e il seno rifatto”. Ma quanto vale sacrificare le spese per il sostentamento della famiglia e dei figli per un ritocco? A questo punto speriamo che accada come in Germania, nel quale la Corte di Cassazione ha addirittura sancito che l’ex marito debba corrispondere il denaro che occore all’ex moglie per il ricorso al chirurgo estetico, arrivando fino a 1800 euro per un intervento.

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