Un movimento troppo brusco e innaturale e un dolore lancinante ai genitali: è così che una notte di passione finisce dal dottore. E’ quanto accaduto a un turisca tedesco di 50 anni in vacanza nella Riviera Romagnola, che è dovuto ricorrere alle cure della guardia medica. La frattura del pene è un episodio che si verifica raramente ma i casi aumentano d’estate, quando i rapporti sono più frequenti e decisamente più focosi.
I sintomi della frattura del pene – detta bent nail syndrome, cioè la sindrome del chiodo piegato – non sono da trascurare: innanzitutto, impossibile non avvertire un dolore lancinante ai genitali che, con il passare delle ore, non accenna a diminuire; la rottura della membrana che ricopre i corpi cavernosi del pene, poi, determina una copiosa fuoriuscita di sangue dalle stesse sacche, già molto irrorate durante il rapporto sessuale.
Il consiglio è di recarsi subito al pronto soccorso per le prime cure; è probabile che i medici dirottino il paziente che ha riportato la frattura del pene verso uno specialista in urologia: il rischio è l’astinenza per sei mesi o anche un intervento chirurgico. In questo secondo caso, una volta eseguite le radiografie per stabilire l’entità del danno riportato, si procede con l’operazione, che generalmente va effettuata tra le 48-72 ore dopo la rottura del pene. Nei casi più gravi di rottura del pene, potrebbe subire danni anche l’uretra o potrebbe verificarsi una rottura bilaterale parziale dei corpi cavernosi: in questi casi l’intervento è più complesso e si provvede alla ricostruzione totale.
Il pieno recupero delle funzionalità è determinato dalla tempistica: prima si arriva in ospedale (vincendo anche l’imbarazzo), migliore e più rapido sarà il decorso post chirurgico. È importante poi astenersi dai rapporti sessuali nelle due o tre settimane immediatamente successive all’intervento. Il pene ha comunque subito un trauma e le prime erezioni e penetrazioni sono dolorose per il paziente. Col passare del tempo, sono tanti gli uomini che recuperano la piena funzionalità del pene; il rischio però è di incorrere in alcune problematiche come l’incurvamento del pene o il deficit erettile, quest’ultimo spesso causato da questioni di origine psicologica più che fisica.
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