Pulire il ciuccio con la saliva protegge i bambini: meno rischi di allergie

E’ arrivata una notizia che sicuramente interesserà tutti quei genitori apprensivi e preoccupati per la salute dei loro figli. Cosa fare quando il ciuccio è sporco? Secondo una ricerca pubblicata su Pedriatrics è meglio pulirlo con la saliva. Ebbene sì: mettere in bocca il ciuccio del proprio bambino dopo essere caduto in terra lo proteggerà dalle allergie. A quanto pare tutte quelle mamme che ogni volta lo disinfettano e lo mettono a bollire per evitare la diffusione di germi, fanno un errore. In Svezia uno studio condotto su centottanta bambini ha notato che in questo modo il cinque per cento dei piccoli ha l’asma e il venticinque per cento l’eczema atopico. Al contrario, i figli dei genitori che puliscono il ciuccio in maniera sbrigativa si ammalano molto meno rispetto agli altri. Mettere continuamente i bambini a riparo da germi e batteri stimola il sistema immunitario a tal punto da reagire in maniera esagerata alla prima vera minaccia.

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Inoltre anche un’altra falsa leggenda viene svelata: mettere il ciuccio in bocca non espone il bambino alle carie. Insomma, bisogna evitare di essere apprensivi anche perché i genitori trasmettono i germi ai figli anche solo baciandoli o stando loro vicino: “I microrganismi passano al bimbo semplicemente perché mamma e papà gli stanno intorno – spiega Joel Berg, presidente dell’American Academy of Pediatric Dentistry – Per ridurre le possibilità di contagio i genitori dovrebbero mettersi una mascherina e non toccare mai i figli, precauzioni di fatto impossibili da prendere. La saliva però è un’amica per i bambini perché contiene enzimi, proteine ed elettroliti che possono avere un ruolo positivo. In realtà lo studio non è stato in grado di accertare un vero rapporto causa-effetto tra il ciuccio pulito dalla bocca dei genitori e la prevenzione delle allergie: tutto ciò però conferma che il contatto con i germi a volte servono perché allenano il sistema immunitario che in questo modo impara a conoscere e combattere le minacce reali.

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