Categories: Sesso&Salute

S.T.Eye, il preservativo intelligente: in caso di malattie veneree cambia colore

La prevenzione dalle malattie sessualmente trasmissibili è al centro di numerosi studi e ricerche, ma purtroppo non sempre è tra i pensieri dei giovani, con quale eccezione per fortuna. Come quella fornita da un piccolo gruppo di studenti britannici della Isaac Newton Academy di Ilford nell’Essex che hanno avuto un’idea innovativa e brillante, ovvero realizzare un preservativo che cambia colore se rileva malattie sessualmente trasmissibili. Si chiama S.T.EYE (tradotto potrebbe risultare come “Occhio sulle malattie sessualmente trasmissibili”) ed è costituito da uno strato di molecole che si attacca ai batteri e ai virus associati alle principali infezioni veneree, come clamidia e sifilide. Un’invenzione che potrebbe far crescere il numero delle persone che utilizzano il condom, molto basso anche in Italia (leggi l’articolo di Velvet Body).

Sono proprio queste particolari molecole incorporate nel materiale del profilattico che producono una fluorescenza più o meno forte a seconda dell’infezione riscontrata. Grazie a questa loro invenzione, i giovanissimi studenti inglesi Daanyaal Ali (14 anni), Muaz Nawaz (13) e Chirag Shah (14) hanno vinto il TeenTech Awards per la migliore innovazione sulla salute e un premio di mille sterline, più la possibilità di visitare Buckingham Palace dall’interno. Sembra poco? In realtà è solo l’inizio, perché per quanto ora sia solo un progetto fatto di parole e calcoli, è stato subito trovato interessante da molte grandi case farmaceutiche, che, c’è da scommettere, si contenderanno il prossimo brevetto a suon di sterline.

Ma non sono certo i soldi il motivo che ha spinto i ragazzi a portare avanti il loro studio. Intervistati dai più importanti quotidiani inglesi e internazionali, i teenager hanno dichiarato di aver creato questo condom per aiutare le prossime generazioni: “Volevamo creare qualcosa che potesse rilevare le malattie sessualmente trasmissibili in modo che le persone possano agire immediatamente e verificare con altri test l’infezione, ma è anche un modo per prevenire interventi invasivi da parte dei medici. Le molecole, incontrando determinati batteri, diventeranno fluorescenti: verdi se a contatto con la clamidia, gialle se incontrano l’herpes, viola se è in atto papillomavirus, blu per la sifilide e così via. Il cambio di colore sarà molto brillante e sgargiante al punto tale da potersi individuare anche al buio“.

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