Valentino Rossi: la motivazione sarà la sua arma in pista. Uno strumento alla portata di tutti

Valentino Rossi aveva la vittoria del titolo iridato a portata di mano, considerato il vantaggio accumulato nel corso della stagione sull’eterno rivale Lorenzo. Tuttavia, dopo il Gran Premio di Sepang (e il tanto discusso contatto tra il pilota italiano e lo spagnolo Marquez), i giochi si sono letteralmente riaperti. Rossi aveva provato a richiedere l’intervento del giudice sportivo, eppure il suo ricorso è stato respinto. Ora la situazione appare seriamente compromessa: dovrà partire dall’ultima posizione e i punti di vantaggio rispetto a Lorenzo sono solo 7. Se quest’ultimo dovesse vincere, Rossi dovrà arrivare almeno terzo.

La pioggia di interviste concesse dal ‘dottore’ hanno mostrato il suo lato più agonistico: Valentino Rossi è amareggiato per l’accaduto ma vuole decisamente fare quanto in suo potere per superare indenne la cosa e vincere il titolo. Si è detto amareggiato per quanto accaduto ma ha apprezzato la solidarietà di quanti hanno capito le sue ragioni: “In moto c’ero io e so cosa è successo, mi consola che in tanti se ne sono resi conto”, ha dichiarato. La gara di Valencia sarà decisiva e lì dovrà fare appello a tutte le sue motivazioni, l’unico dispiacere è quello di sapere che bisognerà fare i conti anche sui risultati degli altri e non solo sui propri.

Proprio la carta della motivazione, tuttavia, potrebbe essere in grado di fare la differenza. Per uno sportivo gli stimoli sono più efficaci del doping, se si vuole usare una metafora decisamente forte. Lo dimostrano moltissimi studi, che hanno indagato soprattutto l’importanza degli aspetti psicologici legati alle prestazioni sportive. Prima di tutto ogni età ha il suo stimolo: da bambini è il divertimento, da adolescenti è la condivisione degli obiettivi con i propri amici e compagni, da adulti è il prestigio e l’affermazione personale. Ormai vicino al ritiro (Rossi deve ancora decidere se smettere o continuare a correre), il motociclista più amato d’Italia (a pari merito con Max Biaggi probabilmente) rientra in pieno in questa categoria. Sarà sufficiente a fargli vincere il titolo?

Foto: Facebook

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