Bradley Cooper, chef al cinema e appassionato nella vita: “Cucinare è terapeutico”

Bradley Cooper ha girato un film in cui interpreta una chef di successo che ha già ottenuto 2 stelle Michelin ma che a causa di alcune mosse azzardate e del suo carattere troppo duro perde tutto. Deciso a riscattarsi, farà di tutto per riabilitare il proprio nome e conquistare la terza stella. Inutile dire che la stampa si è lanciata sulla trama de Il sapore del successo e ha svolto molte interviste per descrivere il rapporto tra l’attore e la cucina anche nella vita di tutti i giorni.

Cooper ha risposto tranquillamente, mostrandosi una star alla mano che nella propria vita non si è mai tirato indietro rispetto ad una padella: “Sono cresciuto guardando programmi come Frugal Gourmet. Mia nonna mi ha insegnato a cucinare da ragazzino e ho lavorato in un ristorante per tre mesi: ho imparato a preparare il cibo, usare il coltelli. Cucinare ha un potere terapeutico. Lo faccio per gli altri ma anche per me stesso, da solo a casa”. Tra la cucina amatoriale e la vita dello chef, tuttavia, la differenza è notevole: Cooper parla addirittura di senso della responsabilità e tempistiche più che precise. Ogni piatto deve essere una vera esperienza e non è affatto semplice reggere determinati ritmi.

Bradley Cooper, chef al cinema e appassionato nella vita: "Cucinare è terapeutico"

I vantaggi dell’attore, tuttavia, sono innegabili: Cooper è stato contento di conoscere il leggendario Gordon Ramsay (protagonista di MasterChef e Hell’s kitchen Usa, solo per citare i più replicati nel mondo), ha imparato da Marcus Wareing ed è andato a cena da Marco Pierre White. Il regista de Il sapore del successo, in uscita nelle sale il 26 novembre, voleva infatti ricercare il massimo realismo. Cooper non si è certo tirato indietro, ma alla domanda su chi sia stato il più bravo ai fornelli non ha dubbi: Riccardo Scamarcio. Quando si trattava di mangiare ci gettavamo tutti sui piatti che aveva preparato lui”.

Foto: Facebook

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