Donne: corpo esile o curvy, per San Valentino una campagna di intimo li valorizza tutti

Il San Valentino si avvicina e la corsa al regalo per la propria dolce metà è cominciata già da qualche tempo. I ritardatari, invece, staranno ancora brancolando nel buio. Target, un noto brand di intimo femminile made in Australia (ma acquistabile on-line in tutto il mondo) ha deciso di cogliere l’occasione per lanciare una campagna che valorizza il corpo delle donne. Per la precisione, esalta le forme di tutte le tipologie di donne: magre, formose, alte, basse, giovani, mature, di carnagione bianca o più scura… Nessuna caratteristica rappresenta un impedimento.

La moda e il commercio in generale stanno cercando di superare i pregiudizi e di rappresentare corporature diverse: la serie di Barbie curvy, lanciata qualche tempo fa, dimostra la centralità del corpo in tutte le sue sfumature. Il messaggio sembra essere apprezzato dalle dirette interessante, visti i commenti che sono cominciati a comparire numerosi: “È fantastico vedere donne più formose e maggiori di 16 anni, tutte ci possiamo sentire a nostro agio nonostante i difetti”, “Mi piace vedere corpi sani sui cartelloni o sui giornali”, “Spero di vederne di più di immagini di donne ‘vere’, sarei più serena anche quando mia figlia guarda quelle riviste”. Un fisico tonico e in forma è sicuramente auspicabile (tanto per la salute quanto per la bellezza), ma ciò non significa per forza essere filiformi: dieta ed esercizio fisico non escludono curve più morbide e, allo stesso modo, avere qualche chilo in più non deve rappresentare un complesso.

Donne: corpo esile o curvy, per San Valentino una campagna di intimo li valorizza tutti

I commenti sono arrivati direttamente sulla pagina Facebook del brand, che ha pubblicato le foto sul proprio profilo ufficiale. Non si tratta nemmeno della prima volta: in seguito alla petizione lanciata su change.com intitolata ‘Target deve smetterla di usare le modelle che sembrano anoressiche per le sue pubblicità’, l’azienda ha deciso di invertire la rotta. Le sue discriminazioni sono ormai passate: una curva in più è finalmente stata riconosciuta come pregio e non come un difetto?

Foto: Facebook