Nerina Di Nunzio, food expert: “Alimentazione sana? Bisogna essere golosi, curiosi e informati”

Nerina Di Nunzio è finita nel settore food per caso ma ci è restata con piacere: ora è una ‘food expert’, ha fondato Food Confidential ed è stata la direttrice de La Scuola de La cucina Italiana. A VelvetBody ha detto la sua sul tema del cibo e della sana alimentazione.

Allora Nerina, partiamo dal principio: di cosa ti occupi esattamente?
Ho sempre lavorato nel marketing digitale per diverse aziende, ma 13-14 anni fa sono arrivata nel settore food. Unendo le due cose si direbbe che sono una “food expert”!
Come sei sbarcata in questo settore?
In realtà si è trattato di un episodio legato ad un Martini Cocktail: ero alla Città del Gusto del Gambero Rosso a bere un cocktail e ne discutevo con un amico. Accanto a noi, per puro caso, c’era Marinella Viglione, l’Amministratore Delegato, appunto, del Gambero Rosso. Ci siamo messi a chiacchierare a proposito di questo Martini Cocktail e mi ha chiesto se mi avrebbe fatto piacere dirle ciò che secondo me facevano bene e ciò che facevano male. Il giorno dopo le ho scritto tutto in un’e-mail e lei mi ha proposto prima di lanciare le scuole del Gambero Rosso e poi di diventare il direttore del marketing e della comunicazione.
…e tu hai ovviamente hai accettato!
Sì, loro volevano qualcuno di ‘esterno’ al settore e io incarnavo le caratteristiche che cercavano. All’epoca lavoravo per Poste Italiane e stavamo lanciando Banco Posta. Tutt’altro insomma!

Nerina Di Nunzio, food expert: "Alimentazione sana? Bisogna essere golosi, curiosi e informati"

Ormai la tua esperienza ti permette di avere una visione d’insieme sul tema dell’alimentazione. Cosa ne pensi di tutta l’attenzione che c’è oggi, con relativi allarmismi e crociate contro la carne, il glutine, la farina, l’olio di palma e così via?
Che ci sia più attenzione è una cosa positiva. È anche una conseguenza dell’Expo, c’è maggiore preparazione e interesse sui temi dell’alimentazione. Per vivere bisogna mangiare ed è positivo informarsi su cosa si mette nel piatto. Le fonti però sono molte e questo è un dato di fatto; gli elementi scientifici però a volte scarseggiano. Io personalmente ‘provo’.
Qualche esperimento?
Ho provato ad eliminare il glutine per 8 mesi e ne ho sentito i benefici. Non essendo intollerante, però, non l’ho eliminato del tutto. Mangio una pizza ogni 15 giorni, per esempio. Gli alimenti purtroppo sono trattati affinché siano più adatti alle cotture e alla conservazione e questo spesso li rende meno digeribili.
Un consiglio per i consumatori?
Devono avere 3 caratteristiche: devono essere golosi, poi curiosi e infine informati!
La tua definizione di sana alimentazione?
Comprare dai produttori quando è possibile e rivalutare i mercati rionali (io ci vado ogni sabato). Poi di sicuro bisogna variare sia il posto in cui si compra sia ciò che si acquista: in questo modo, anche se si assume qualcosa di nocivo, il problema sarà circoscritto. Bisogna avere il buon senso di non esagerare, saper scegliere e saper leggere le etichette. Infine, non guasta un po’ di movimento: io mi definisco una ‘piedista’. La scusa che non si fa sport per mancanza di tempo va superata, basta muoversi a piedi per allenarsi un po’.

Foto: Facebook