Chirurgia estetica e odontoiatria: il prof. Massirone spiega perché è illegale

Il tema della chirurgia estetica svolta presso gli studi dentistici è più attuale che mai. In seguito alla pubblicazione di un articolo su questo argomento (CHIRURGIA ESTETICA DAL DENTISTA: COSA SI PUÒ FARE E COSA NO), la redazione di VelvetBody ha ricevuto alcune precisazioni provenienti dalla Società di Medicina Estetica Agorà-Amiest nella persona del suo presidente, ovvero il professor Alberto Massirone. A quanto pare si tratta di pratiche spesso illegali: noi ne abbiamo approfittato per intervistare il professore e approfondire con lui la faccenda.

Il parere suo e dell’Agorà in merito alla chirurgia estetica negli studi odontoiatrici è assolutamente negativo, eppure questi vengono effettuati. Sono davvero illegali come ha voluto precisare?
È necessario fare molta chiarezza sul punto nell’interesse e a tutela dei pazienti: ci sono i medici dentisti (la vecchia figura che prevedeva la laurea in medicina e la successiva specializzazione) che sono medici a tutti gli effetti e che quindi non hanno alcun limite. Poi vi è il laureato in odontoiatria. Quest’ultimo si può occupare (come definisce la legge) solo del distretto anatomico di competenza odontoiatrico che in buona sostanza è la zona relativa alla bocca ed i relativi tessuti. Al di fuori di questa area l’odontoiatra non può effettuare alcun intervento. È vietato anche l’utilizzo di device o farmaci che siano stati prodotti, autorizzati e messi in commercio per trattare aree differenti da quella odontoiatrica e lo stesso vale per i trattamenti di medicina estetica tout court.

Chirurgia estetica e odontoiatria: il prof. Massirone spiega perché è illegale

Quali possono essere i rischi per il paziente?
Il rischio per i pazienti che effettuano trattamenti non consentiti dall’odontoiatra possono essere molti, ne riassumiamo i principali:

  1. sottoporsi a trattamenti medici per i quali l’odontoiatra non ha una adeguata preparazione mette a rischio la propria salute, la propria incolumità e la qualità del risultato finale;
  2. l’odontoiatra non può essere coperto da alcuna assicurazione professionale se i trattamenti non sono legali e pertanto in caso di problemi, il paziente non potrà avvalersi della possibilità di rivalsa e si esporrà così a rischi importanti;
  3. il pericolo di ricevere un trattamento parziale o incompleto derivante dalla parzialità della conoscenza e di possibilità di trattamento da parte dell’odontoiatra rispetto ad un medico estetico che può operare su tutto il volto ed il resto del corpo lavorando così sui molteplici fattori che generano un inestetismo e costituiscono l’armonia del viso.

Ha parlato di illegalità: quale iter si potrebbe (e dovrebbe) seguire per legalizzare questa pratica?
L’iter legale è quello di promuovere la collaborazione tra odontoiatri e medici estetici. Ribadiamo quindi l’auspicio affinché si valorizzi sempre più una sinergia tra odontoiatria e medicina estetica così che l’odontoiatra possa collaborare con il medico estetico per il completamento delle terapie odontoiatriche e che il medico estetico collabori con l’Odontoiatra per il completamento pre o post approccio di Medicina Estetica dell’area intraorale, aspetti spesso strettamente correlati.

Come spiega questa ‘contaminazione’? Che vantaggi porta?
I trattamenti cosiddetti ‘Total Body’ (così purtroppo spesso sponsorizzati) dall’odontoiatra sono spesso frutto di speculazioni non etiche da parte di aziende che vendono macchinari o prodotti agli odontoiatri e di manovre di marketing da parte di quel odontoiatra che abusa così della sua professione. Vi è piena collaborazione con gli odontoiatri, in particolare con Andi – Associazione Nazionale Dentisti Italiani con la quale promuoviamo campagna di corretta informazione per i pazienti e per i medici, quindi il messaggio finale è di prestare attenzione a quei pochi odontoiatri o strutture odontoiatriche che violano la legge avendo attenzione a verificare sempre i tre requisiti di cui sopra.

Chirurgia estetica e odontoiatria: il prof. Massirone spiega perché è illegale

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