Il prosciutto degli orrori: ancora maltrattamenti choc, la denuncia arriva ai Ministri [VIDEO]

Le campagne passate non hanno minimamente cambiato lo stato delle cose: i maiali degli allevamenti riversano in condizioni pietose e sono sottoposti a vere torture. La Lav invita a prendere provvedimenti contro le aziende responsabili.

Per produrre il prosciutto sono necessari allevamenti di bovini che poi, per forza di cose, verranno abbattuti per poterne lavorare le carni. Se questa verità appare quasi scontata, non è altrettanto ovvio il modo in cui questi animali vengano trattati durante la loro permanenza negli allevamenti. Tempo fa era partita una campagna proposta dall’associazione non-profit Essere Animali per mostrare in che condizioni disastrose riversassero i maiali (seguite il link in fondo alla pagina) e cosa dovevano subire nelle strutture di un’azienda tanto prestigiosa come quella del celebre prosciutto di Parma. Il video fatto circolare in rete aveva scioccato l’opinione pubblica, eppure a distanza di mesi non sembra essere cambiato un bel nulla.

La Lav (Lega anti vivisezione) ha rilasciato dichiarazioni importanti tramite il suo Vicepresidente Roberto Bennati, confermando la situazione di stallo che non rende giustizia ad un tema così caldo: “Non sarebbe la prima volta che vengono documentate condizioni tremende negli allevamenti di suini per la produzione del prosciutto e queste nuove immagini confermano che anche la produzione che lavora sotto il disciplinare del prosciutto di Parma, che, infatti, non prevede specifici requisiti relativi al benessere degli animali nel proprio disciplinare, in realtà non determinano condizioni di vita migliori”, ha detto Bennati nell’ambito della campagna europea #ENDPIGPAIN di Eurogroup for Animals (petizione rivolta ai competenti Ministri dei vari Paesi affinché aboliscano ogni tipo di mutilazione).

In effetti il nuovo video (lo trovate in apertura) mostra scenari da film horror: condizioni igieniche a dir poco precarie (non mancano dei topi “ospiti”), infezioni e malattie anche in stadio avanzato che non vengono affatto curate, animali deceduti lasciati all’interno o in prossimità dei capannoni nei quali sono tenuti gli animali, pratiche disumane quali la castrazione senza anestesia, il taglio della coda e la limatura dei denti. La struttura immortalata nel video choc appartiene al circuito di produzione del Prosciutto di Parma. Possibile che non ci sia altro modo per ottenere quest’ottimo prodotto, motivo di vanto per l’Italia in tutto il mondo? Siamo sicuri che la risposta sia un’altra e che queste immagini facciano male all’intero comparto alimentare.

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