Muore Gualtiero Marchesi, Maestro della cucina nostrana: era stato il primo italiano a guadagnarsi le 3 stelle Michelin, l’addio a causa di un tumore.
Gualtiero Marchesi si è spento a 87 anni nella sua casa milanese: era malato da tempo di tumore. Alla cucina italiana lascia una grande eredità: è stato lui a creare l’alta ristorazione in un Paese abituato più che altro a osterie e trattorie. Sempre lui fu il primo chef italiano a guadagnarsi 3 stelle Michelin nel 1985, per poi restituirle nel 2008. Nessun atto di ribellione, semplicemente aveva deciso di dire basta ai voti per ricevere “solamente commenti”.
Nel 2004 aprì l’Alma di Colorno (Parma), ovvero la scuola di formazione gastronomica più importante d’Italia. Il suo obiettivo, sempre dichiarato, era quello di diffondere la buona cucina: tutti dovevano saper cucinare, persino i bambini. Inutile dire che lui, vero Maestro della cucina nostrana, ha lasciato il segno diventando il primo chef-imprenditore. Il tutto condito con una buona dose di creatività ed ironia. Per le sue esequie, previste per venerdì 29 dicembre alle 11.00 nella Chiesa Santa Maria del Suffragio, non sono richiesti fiori bensì un sostegno alla Fondazione che porta il suo nome (Fondazione Gualtiero Marchesi, Banca Prossima, Filiale 5000, Milano – IBAN IT63M0335901600100000011633).
Ernst Knam, celebre pasticcere e personaggio televisivo tedesco, ha immediatamente espresso la sua profonda stima nei confronti del Maestro. Al quotidiano La Repubblica ha detto: “È stato il numero uno, l’innovatore per eccellenza. La città gli dedichi un museo magari organizzando una serata con noi allievi”. Stessa proposta anche da parte di Nicola Cesare Baldrighi del Consorzio Grana Padano, una delle eccellenze italiane che Marchesi ha contribuito a promuovere e valorizzare nel mondo. “Milano dedichi una strada o un luogo pubblico a Gualtiero Marchesi come segno di gratitudine a un grande milanese, ambasciatore positivo e vincente della sua città, della Lombardia e più in generale dell’intero Paese a livello internazionale“.
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