Obesity Day 2018: prevenzione, sensibilizzazione e il decalogo per perdere peso

L’Obesity Day 2018, programmato per il 10-11 ottobre, desidera focalizzarsi sulla prevenzione ma anche sulle conseguenze sociali che gravano sulle singole persone obese. Le due giornate comprendono una lunga serie di visite gratuite delle quali poter usufruire nelle principali strutture ospedaliere italiane. L’invito è di consultare il sito (https://www.obesityday.org/), scegliere quella più vicina e recarsi lì per avere assistenza, diagnosi e consigli. La prevenzione comincia proprio così, non ignorando il problema ma al contrario muovendosi per invertire la rotta e cominciare a perdere peso. Bisogna prima di tutto rendersi conto di appartenere alla categoria obesi e attuare subito la miglior strategia possibile per far scendere l’ago della bilancia. Purtroppo la questione non dev’essere sottovalutata poiché coinvolge un incredibile numero di persone.

In Italia è in sovrappeso oltre 1 persona su 3 (36 per cento, in maggioranza uomini: 45,5 per cento rispetto al 26,8 per cento delle donne), obesa 1 su 10 (10 per cento), diabetica più di 1 su 20 (5,5 per cento). Inoltre, più del 66,4 per cento delle persone con diabete di tipo 2 è anche sovrappeso o obeso. Non si salvano nemmeno i bambini, visto che 1 su 3 rientra in quelle stesse categorie: le cause principali restano una colazione inadeguata e il consumo eccessivo di bevande zuccherate o gassate. Altro punto all’ordine del giorno è la sensibilizzazione contro le discriminazioni a danno delle persone con obesità. Quest’ultima dev’essere percepita come una malattia da curare e non come un caratteristica da discriminare. A tale scopo è stato presentato il manifesto promosso dall’Italian Obesity Network (IO- NET) e sottoscritto da 10 tra società scientifiche e associazioni attive nel campo dell’obesità e della nutrizione. Infine, l’Obesity Day promuove una sorta di decalogo volto a ridurre il problema:

  1. Organizzarsi per svolgere una regolare attività fisica, fattibile e che non richieda attrezzature particolari (basta anche limitarsi a correre, camminare o fare le scale a piedi)
  2. Proporre a se stessi degli obiettivi raggiungibili: un dimagrimento lento e anche il più utile per la salute
  3. Mantenere un peso salutare, evitando l’effetto yo-yo
  4. Distribuire bene il cibo durante la giornata, per evitare di arrivare con troppa fame ai pasti (soprattutto la cena dev’essere leggera)
  5. Prestare attenzione ai condimenti, soprattutto se si tratta di sughi ricchi di grassi. Meglio usare le spezie o gli aromi per insaporire i cibi
  6. Attenzione anche alla cottura, preferendo le tecniche semplici e con pochi grassi
  7. Masticare lentamente: la sazietà dura più a lungo e la digestione è più semplice
  8. Non eliminare del tutto i carboidrati
  9. Consumare del pesce almeno 2 volte a settimana. Mangiare 3 buone porzioni di verdura al giorno, con la frutta invece ci si deve fermare sui 2-3 pezzi al giorno (da masticare per bene)
  10. Addio alcol: è ammesso solo un bicchiere di vino o di birra nelle occasioni particolari. Via libera all’acqua, anche gassata, purché sia bevuta a piccoli sorsi

Sono obeso? Come capirlo

Capire se si è obesi e, nel caso di risposta affermativa, a quale livello, è semplice ed immediato. Basta misurare il proprio indice di massa corporea (ovvero il BMI, Body Max Index), dividendo il proprio peso per la propria altezza al quadrato. Se si pesa 55 chili e si è alti 1,60, il calcolo da fare sarà: 85 / 1,60 x 1,60, ovvero 85 / 2,56, con risultato 21,48. Questo numero è il proprio BMI, che assume un significato se rapportato ai dati di riferimento:

  • BMI minore di 25: (come nel caso citato come esempio) il soggetto non ha problemi e rientra tra i normopeso;
  • BMI tra 25 e 30: il soggetto è in sovrappeso;
  • BMI tra 30 e 35: si entra nell’obesità di primo grado;
  • BMI tra 35 e 50: l’obesità diventa patologica;
  • BMI maggiore di 50: si sfocia purtroppo nella super obesità.

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