
ActionAid richiede trasparenza: come i fondi e le politiche combattono le mutilazioni genitali femminili
Le Mutilazioni Genitali Femminili (Mgf) rappresentano una grave violazione dei diritti umani e un problema di salute pubblica che colpisce milioni di donne in tutto il mondo. In Italia, il fenomeno è stato affrontato attraverso la legge 7 del 2006, volta a prevenire e contrastare questa pratica. Tuttavia, nonostante l’esistenza di strumenti normativi e piani strategici, come il Piano Strategico Nazionale sulla Violenza Maschile contro le Donne 2021-2023, la mancanza di informazioni trasparenti sullo stato attuale delle politiche e delle risorse dedicate alle Mgf è un punto critico che necessita di essere affrontato con urgenza.
L’appello di ActionAid per maggiore trasparenza
In vista della Giornata Internazionale contro le Mutilazioni Genitali Femminili, che si celebra il 6 febbraio, ActionAid ha lanciato un appello per una maggiore trasparenza riguardo all’efficacia dei fondi stanziati per il contrasto delle Mgf. Ogni anno, il Dipartimento per le Pari Opportunità, il Ministero della Salute e il Ministero dell’Interno ricevono finanziamenti per interventi specifici, tra cui la gestione del Numero Verde contro le Mgf (800.300558). Tuttavia, l’assenza di dati pubblici sull’impatto di queste risorse rende difficile valutare l’efficacia degli interventi realizzati e identificare le aree in cui è necessario un miglioramento.
La necessità di dati aggiornati
ActionAid sottolinea che l’esperienza quotidiana degli enti che lavorano con donne portatrici o a rischio di Mgf evidenzia la necessità di misure più incisive di prevenzione e supporto. La mancanza di dati aggiornati è un problema significativo; gli ultimi dati disponibili risalgono al 2019 e provengono da uno studio dell’Università Milano-Bicocca, che ha rivelato che oltre 87.000 donne, di cui 7.600 minorenni, convivono con le conseguenze delle mutilazioni genitali femminili. Questo dato mette in evidenza l’urgenza di una strategia nazionale ben definita per affrontare il fenomeno.
- Raccolta dati periodica: ActionAid richiede l’avvio di una raccolta dati periodica per orientare politiche mirate.
- Integrazione dei servizi: È fondamentale integrare il Numero Verde contro le Mgf nel Numero Antiviolenza 1522, attivo 24 ore su 24 e multilingue.
- Mediazione culturale: La presenza di mediatrici culturali nei servizi è essenziale per garantire l’accesso alle cure e promuovere l’inclusione sociale delle donne appartenenti a comunità migranti.
L’importanza della formazione e dell’inclusione
Inoltre, ActionAid richiede l’inserimento delle Mgf nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) e l’introduzione di codici DRG specifici per la ricostruzione chirurgica genitale. Questo sarebbe un passo importante per riconoscere ufficialmente le conseguenze fisiche e psicologiche delle mutilazioni e garantire un accesso adeguato alle cure per le donne colpite.
Il 6 febbraio non sarà solo una data simbolica, ma un’occasione per discutere strategie concrete per combattere le Mgf. In questa giornata, si terrà a Milano il V Summit organizzato dalla Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva-Rigenerativa ed Estetica in collaborazione con ActionAid. Questo incontro avrà come obiettivo quello di individuare strategie condivise per affrontare il fenomeno delle Mutilazioni Genitali Femminili in Italia e promuovere un’azione coordinata tra le istituzioni, le organizzazioni non governative e le comunità interessate.
È evidente che l’azione contro le Mgf richiede un approccio multidisciplinare e il coinvolgimento di diverse realtà, dalle istituzioni pubbliche alle organizzazioni della società civile. La formazione strutturata per operatori scolastici, forze dell’ordine, servizi sociali e magistratura è essenziale per creare una rete di supporto efficace. Solo attraverso un impegno congiunto sarà possibile garantire che le donne e le bambine a rischio di Mgf ricevano le protezioni e il supporto di cui hanno bisogno.
In sintesi, la lotta contro le Mutilazioni Genitali Femminili in Italia richiede non solo una maggiore trasparenza e responsabilità nell’uso dei fondi pubblici, ma anche un impegno costante nel monitorare e valutare l’efficacia delle politiche attuate. Lavorare insieme è fondamentale per costruire un futuro in cui tutte le donne possano vivere libere dalla violenza e dalle discriminazioni, godendo pienamente dei loro diritti fondamentali.