
Diabete: il 40% delle persone evita le visite mediche per vergogna - ©ANSA Photo
Solo a guardare mi viene il diabete. Quante volte abbiamo sentito questa frase, magari scherzando di fronte a un dolce particolarmente invitante? Seppure possa sembrare un commento innocente, in realtà cela un pregiudizio profondo e doloroso per chi vive quotidianamente con il diabete. Questa espressione non è altro che uno dei tanti miti che circondano questa malattia, riducendola a una semplice conseguenza di cattive abitudini alimentari. In realtà, il diabete è una condizione complessa che coinvolge una serie di fattori genetici, ambientali e metabolici. Chi vive con il diabete affronta sfide quotidiane e si impegna costantemente per mantenere un equilibrio tra alimentazione, terapie e benessere. Purtroppo, chi soffre di questa malattia deve anche combattere contro lo stigma e la disinformazione.
Secondo una survey condotta su oltre 2.600 persone con diabete in otto paesi, tra cui l’Italia, emerge un quadro allarmante: circa il 70% dei pazienti percepisce un forte stigma associato al diabete. In Italia, dove circa 4 milioni di persone convivono con questa patologia, il problema è aggravato da un’informazione spesso errata. L’85% degli intervistati ha dichiarato di aver visto informazioni sbagliate sui media, nei programmi televisivi, nei film e sui social. Per molti, il diabete è ancora un argomento tabù: quasi il 25% evita di parlarne con amici e familiari per vergogna.
Il ruolo dell’informazione
Stefano Nervo, presidente di Diabete Italia Rete Associativa Odv, sottolinea che il diabete è una patologia che genera incomprensioni comunicative. Esistono diversi tipi di diabete, i più comuni sono il tipo 1 e il tipo 2, che hanno caratteristiche e trattamenti distinti. Ciò che può sembrare un’informazione innocua, in realtà può contribuire a un’immagine distorta della malattia. Maria Teresa Petrangolini, direttore del Patient Advocacy Lab Altems, evidenzia che il linguaggio allarmistico non facilita l’accesso alle cure. Circa il 40% della popolazione italiana vive con almeno una malattia cronica, eppure i pregiudizi continuano a ostacolare una corretta comunicazione.
Nonostante il diabete sia una delle malattie più diffuse dei nostri tempi, ci si sente spesso costretti a nasconderlo, a causa di stigmi e paure. Tuttavia, Petrangolini invita a affrontare la malattia senza vergogna, sottolineando che esistono numerosi strumenti per gestirla efficacemente. È cruciale cambiare la narrazione attorno al diabete, spostando l’attenzione da un approccio punitivo a uno che riconosca la complessità della malattia.
Le conseguenze sulla salute
Il pregiudizio e la disinformazione non hanno solo effetti psicologici, ma si ripercuotono anche sulla salute fisica. In Italia, il 49% delle persone con diabete ha dichiarato di aver saltato visite mediche a causa di vergogna. Riccardo Candido, presidente nazionale dell’Associazione Medici Diabetologi, chiarisce che il diabete non può essere banalizzato come “un po’ di zucchero alto”. Ignorare la serietà della condizione può portare a gravi conseguenze per la salute. Allo stesso tempo, è importante evitare di considerare le persone con diabete come limitate nella loro vita quotidiana. Le moderne tecnologie e i trattamenti innovativi consentono di gestire la malattia senza compromettere la qualità della vita.
L’importanza delle parole
Se le parole possono ferire, possono anche curare. Per il 70% delle persone con diabete, un linguaggio di supporto può aumentare significativamente la motivazione a gestire la propria condizione. Angelo Avogaro, coordinatore di EUDF Italia, afferma che raccontare la propria esperienza di malattia non solo aiuta a dare un senso al dolore, ma è anche un atto etico che permette agli altri di riconoscersi e sentirsi meno soli. È fondamentale che i professionisti della salute ascoltino e interagiscano adeguatamente con le storie dei pazienti, creando un ambiente di supporto.
Formazione e educazione
Per migliorare la narrazione del diabete, è necessaria una maggiore formazione per gli operatori sanitari e un’educazione dei cittadini, soprattutto in età scolare. Avogaro sottolinea che è essenziale superare gli ostacoli che chi vive con una malattia cronica deve affrontare quotidianamente, senza essere deriso o stigmatizzato.
Oltre il pregiudizio
In questo contesto, è stata recentemente presentata in Italia l’iniziativa “Oltre il pregiudizio”, patrocinata dalla Regione Lazio e dall’Assessorato alle politiche sociali del Comune di Roma. L’installazione immersiva, realizzata in Piazza San Silvestro, è stata attiva dal 20 al 23 febbraio e ha permesso ai visitatori di vivere l’esperienza di chi convive con il diabete. Questa iniziativa, frutto del lavoro congiunto di organizzazioni per il diabete, associazioni di pazienti ed esperti, mira a ridurre lo stigma associato alla malattia. Per ulteriori informazioni, è possibile visitare il sito www.oltreilpregiudizio.it, dove è disponibile anche un video della campagna.