Glutei alti e sodi con il Vibrance, nuova tecnica con impulso elettrico

Un fondoschiena alto e sodo, un sogno che accomuna molte donne. Ma spesso e volentieri il “lato B” diventa un incubo. I glutei rappresentano quella parte del corpo piuttosto critica, difficile da mantenere in forma, nonostante i numerosi sforzi compiuti.

Per avere un “lato B” tonico e proporzionato bisogna senza dubbio dedicare molto tempo all’esercizio fisico, quindi tanta palestra, bisogna sottoporsi a numerosi massaggi e, soprattutto, bisogna seguire una dieta equilibrata. Ma a volte anche palestra, massaggi e dieta si rivelano insufficienti.

Ecco allora che si può optare per altri tipi di interventi, come la chirurgia. Ma niente paura, perché all’orizzonte si affacciano nuove tecniche meno invasive rispetto al passato.

Un esempio è costituito dal Vibrance, una nuova tecnica con impulso elettrico che permette di ottenere un invidiabile effetto push up. Antonella Castaldo, medico chirurgo perfezionato in chirurgia plastica ed estetica, ha spiegato: “Con il vibrance è possibile ottenere un notevole effetto push up dei glutei, senza l’utilizzo di materiali iniettabili o protesi, bensì attraverso l’utilizzo di piastre metalliche simili a quelle che si utilizzano per l’elettrostimolazione”.

Si tratta di una tecnica microchirurgica capace di avviare una biostimolazione dei tessuti con effetto volume, che sembra dare un risultato della durata di un paio di anni. Niente filler o protesi. Nessuna cicatrice e alterazione della fisionomia.

Con questa nuova tecnica il volume si ottiene grazie a tre differenti correnti miscelate in sinergia. A tal proposito la dott.ssa Castaldo ha sottolineato: “Queste correnti, regolate ad una intensità tale da non essere percepite dal paziente, vengono trasmesse attraverso delle piastre che stimolano la tonicità. Per amplificare al massimo l’effetto è possibile utilizzare in sinergia anche un ago molto sottile, che permette alle fibre elastiche del derma di aderire al corpo dell’ago fino ad ottenere una sorta di ‘autotrapianto’ del tessuto».

L’esperta ha quindi spiegato che i vantaggi rispetto al tradizionale filler risiedono nel fatto che il risultato finale è più duraturo rispetto a quello di un intervento con filler e che a differenza dell’acido ialuronico, che può creare avvallamenti, l’aspetto della pelle risulta più omogeneo. In alcuni casi, poi, si riescono ad attenuare i tipici inestetismi della ritenzione idrica.

Ma quante sedute sono necessarie per vedere qualche risultato? A quanto pare, se si decide di procedere con questa tecnica di microchirurgia, servono circa dieci sedute, da ripetere a una distanza di 15 giorni l’una dall’altra. Il costo del trattamento è di circa 200 euro per una seduta di 30 minuti.

Foto by Kikapress.com

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