La dieta dei carboidrati: come funziona, cosa mangiare

Le diete a basso contenuto di carboidrati da qualche tempo sono di gran moda ma, come chiunque ne abbia provato una può testimoniare, scatta uno strano meccanismo “punitivo” quando ci si priva dei carboidrati; dopo tutto il profumo del pane appena sfornato o la vista deliziosa delle burrose patate novelle sono sempre allettanti. Eppure il messaggio che per dimagrire sia necessario un basso contenuto di carboidrati è diventato così radicato nell’immaginario collettivo che pasta, pane, riso e patate sono state ampiamente accettate come intrinsecamente ‘cattive’.

Arriva dall’America una nuova dieta che smentisce questa credenza popolare e che sostiene che, mangiando carboidrati, sia possibile perdere un chilo a settimana. Gli studi hanno dimostrato che non tutti i carboidrati sono cattivi: alcuni contengono una sostanza chiamata amido resistente che , se consumata in quantità, incoraggia attivamente la perdita di peso: si trova in alimenti di uso comune come le banane, l’avena , i fagioli e le patate.

L’amido resistente è così chiamato perché sembra resistere alla digestione: in pratica viaggia attraverso il sistema digestivo quasi intatto, producendo acidi grassi che stimolano gli enzimi che fondono il grasso (in particolare nella zona addominale) , incoraggiando il fegato a passare a uno stato brucia-grassi, preservando la massa muscolare (e così alimentando il metabolismo). Inoltre incrementano gli ormoni della sazietà, che significa che ci si sente pieni più a lungo.

La dieta dei carboidrati è un regime che garantisce una rapida perdita di peso, ma a lungo termine: i nutrizionisti che l’hanno messa a punto sostengono che il nostro organismo si è evoluto per mangiare alimenti ricchi di amido; una ricerca condotta dall’Università di Surrey ha riscontrato che l’amido resistente assunto durante un pasto permette di consumare il 10% in meno di calorie (circa 150-200 calorie una donna di media corporatura) durante il giorno successivo, perché interviene il senso di sazietà. Un altro studio ha dimostrato che l’amido resistente aumenta l’attività degli enzimi brucia-grassi e diminuisce l’attività degli enzimi di stoccaggio del grasso, ovvero le cellule dello stomaco che avevano meno probabilità di raccogliere e immagazzinare calorie. Insomma, basta aggiungere un po’ di amido resistente a colazione per incentivare il corpo a bruciare quasi il 25% in più di calorie al giorno.

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