Integratori a base di erbe, il 60% sono “contaminati”

Attenzione all’utilizzo di pillole e integratori naturali che contengono piante medicinali: secondo uno studio effettuato dai ricercatori dell’università di Guelph, in Canada, sarebbero a rischio contaminazione e potenzialmente pericolosi per la salute.

La ricerca – pubblicata su BMC Medicine – ha analizzato 44 prodotti alle erbe di 12 differenti marchi venduti nel Nord America ma anche tramite internet: un’azienda su due usa ingredienti sostitutivi e contaminanti e circa il 60% dei 44 prodotti presi in esame conteneva specie di piante non elencate in etichetta e, nel 32 % dei campioni analizzati, i ricercatori hanno trovato sostanze usate al posto di altre. Due prodotti su 2 invece contenevano anche ingredienti usati a scopo ‘riempitivo’ come riso, semi di soia e grano.

“La contaminazione e la sostituzione degli ingredienti in modo ingannevole mette a rischio la salute dei consumatori, ha spiegato Steven Newsmaster, biologo e direttore dell’Istituto per la biodiversità di Ontario dove sono state effettuate le analisi. “Abbiamo trovato contaminanti noti per la tossicità e gli effetti collaterali o che possono interagire negativamente con altre erbe, farmaci e supplementi alimentari”, ha continuato, mettendo in allerta i consumatori: “dovrebbero essere più prudenti nell’acquistare pillole e integratori a base di erbe”. Inoltre, “sarebbero necessarie regole più stringenti per questa categoria di prodotti sempre più venduti nel mondo”.

Secondo i dati resi noti da FederSalus poche settimane fa, l’Italia è prima in Europa per la vendita di integratori e vitamine, per un valore di oltre 1,6 miliardi di euro; addirittura sette italiani su 10 ammettono di aver utilizzato almeno una volta l’anno un integratore per migliorare o mantenere il benessere personale. Un dato confermato anche dalle vendite degli integratori: nel 2012 sono cresciute dell’1,5% rispetto al 2011, con un valore pari a 7,5 miliardi di euro in Europa occidentale. In tutto il mondo, invece, sono oltre 1.000 le aziende che producono pillole, vitamine e rimedi naturali alternativi  per un giro d’affari globale da 60 miliardi di dollari all’anno.

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