Tornare al lavoro subito dopo il parto come Michelle Hunziker: i rischi

Michelle Hunziker è solo l’ultima in ordine di tempo tra le neo-mamme che decidono di rientrare al lavoro a pochi giorni dal parto: questa sera dovrebbe essere dietro al bancone di Striscia la Notizia per riprendere il posto che aveva lasciato solo pochi giorni fa, quando ha dato alla luce la piccola Sole. “Vuole dimostrare che la maternità non è una malattia, perché per Michelle è come lavorare in famiglia ed è un impegno di un’oretta”, ha spiegato Antonio Ricci.

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In principio fu l’ex ministro francese Rachida Dati che tornò a tempo di record al lavoro dopo la nascita della piccola Zohra. In Italia il suo esempio è stato seguito dalle “colleghe” Stefania Prestigiacomo e Maria Stella Gelmini, mentre il ministro spagnolo Carme Chacon si recò in missione in Afghanistan al settimo mese di gravidanza, con tanto di equipe medica al seguito in caso di parto prematuro. Per non parlare di Belen Rodriguez che, pochi giorni dopo aver partorito il piccolo Santiago già esibiva una pancia perfettamente piatta ai flash dei fotografi.

Ma che rischi comporta un ritorno al lavoro così fulmineo per le mamme che hanno appena partorito? Secondi i ginecologi, non è una scelta che tutte le donne possono permettersi. Innanzitutto, dopo aver subito il taglio cesareo – che a tutti gli effetti è un’operazione – è necessario stare a riposo e, solo dopo una visita medica è possibile riprendere le normali attività, senza strapazzarsi troppo. Per chi ha partorito in maniera naturale, invece, non ci sono controindicazioni particolari che rendano rischioso un rientro al lavoro così repentino: se la neomamma se la sente, i medici non sono contrari, a patto che il piccolo non venga trascurato e che non gli manchi il latte materno, nutrimento fondamentale per i primi mesi di vita perché assicura lo sviluppo costante e sano del bimbo.

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