Da oggi si può “svapare” con la sigaretta elettronica anche al ristorante o al cinema: il decreto Istruzione ha cancellato il divieto di utilizzo della sigaretta elettronica nei luoghi pubblici, che era stato introdotto dalla legge Sirchia. L’ex ministro della Sanità e attuale presidente della Consulta nazionale sul Tabagismo si è detto molto sorpreso della decisione. “E’ un cattivo provvedimento, non certo mirato alla salute pubblica, anche nella parte che riguarda la liberalizzazione della pubblicità. Non è certo una immagine edificante quella di una persona che fuma, anche se si tratta di una sigaretta finta”.
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La sigaretta elettronica potrà quindi potrà essere utilizzata nei luoghi in cui sono vietate le sigarette tradizionali (uffici, ristoranti, cinema, mezzi pubblici e bar), ma resta il divieto di utilizzo nelle scuole. Recentemente, uno studio dell’università di Ginevra, pubblicato dalla rivista Addictive Behaviors, ha confermato che usare la sigaretta elettronica per almeno un anno riduce effettivamente il numero delle sigarette ‘normali’ fumate; inoltre, chi riesce a smettere di fumare riduce in maniera sensibile il rischio di ricominciare.
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In particolare, la ricerca – che ha coinvolto 400 fumatori – ha dimostrato che il 6% di quelli che avevano già smesso di fumare è poi tornato al tabacco dopo un mese, mentre il 22% dei fumatori che usavano entrambi i tipi di sigarette ha smesso dopo un mese e il 46% dopo un anno. La media di sigarette fumate all’inizio dello studio era 11,3 al giorno, e dopo un anno è scesa a sei.
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Non manca però chi evidenzia gli aspetti negativi derivanti dall’utilizzo della sigaretta elettronica: cancellando il divieto di fumare la sigaretta elettronica nei luoghi pubblici “si obbliga la gente a respirare nicotina, che – anche se è 20 volte inferiore a quella della sigaretta tradizionale – contiene comunque quantità di PM10 e PM2,5″, ha sottolineato Giacomo Mangiaracina, presidente dell’Agenzia Nazionale per la Prevenzione e direttore dell’unità di tabaccologia dell’università Sapienza di Roma.
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