La dieta brethariana di Michelle Pfeiffer: i rischi per la salute

Recentemente, Michelle Pfeiffer ha dichiarato in un’intervista che da giovane era una seguace della filosofia breathariana, che si basa sull’assunto che si possa sopravvivere senza mangiare o addirittura senza bere, immagazzinando le sostanze nutritive necessarie al proprio organismo semplicemente “respirando” l’energia del Sole. Se è vero che questo stile di vita ascetico ha ben poco a che fare con la perdita di peso, sono molte le persone che si votano alla dieta brethariana con l’obiettivo di dimagrire in maniera drastica e in poco tempo.

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L’attrice è stata attirata verso questo stile di vita da una coppia di amici: “Non vivevo con loro, ma li frequentavo per molto tempo e continuavano a dirmi che avevo bisogno di stare con loro più spesso”, ha raccontato. La Pfeiffer, poi, è stata “salvata” dall’ex marito Peter Horton, che stava lavorando a un film sul culto di Scientology, che le ha fatto capire che questo “culto” non aveva niente di diverso dall’appartenenza a una setta. In seguito, l’attrice – ora 55enne – ha adottato uno stile di vita vegano.

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E’ bene sapere, però, che la dieta brethariana è stata collegata a numerosi decessi per disidratazione o ipotermia: si tratta di una pratica estrema che viene respinta con veemenza dalle comunità mediche e sanitarie. Almeno quattro persone sono morte tentando di “vivere la luce” nel Regno Unito; lo scorso giugno, un brethariano ha deciso di rinunciare a mangiare e ha anche filmato il suo percorso di “transizione” verso la luce: è morto dopo circa 45 giorni. Insomma, è vero che brevi periodi di digiuno sotto controllo medico hanno dimostrato alcuni limitati benefici per la salute ma questo regime (non) alimentare va contro la fisiologia dell’organismo umano.

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