Dolore con tacchi alti? Ci pensa il filler “salvapiedi”

Tacchi alti: croce e delizia del genere femminile. Da una parte, sembra davvero che sia impossibile farne a meno. Dall’altra, quelle “altitudini” spesso provocano dei fastidiosi dolori ai piedi (e in questi giorni di vacanza c’è stata l’ennesima conferma…). Nel corso del tempo, gli esperti del settore hanno proposto vari rimedi, in primis la riflessologia e i massaggi plantari rilassanti; le donne italiane, tuttavia, adesso guardano con crescente curiosità e/o interesse al cosiddetto filler macromolecolare “salvapiedi”, che crea una sorta di cuscinetto a base di acido ialuronico biodegradabile e così protegge il metatarso dall’eccesso dal sovraccarico sulle dita e sull’avampiede (il principio, a grandi linee, è lo stesso delle solette di silicone che vengono inserite nelle scarpe).

Ma scendiamo nei dettagli. L’intervento dura al massimo mezz’ora e viene effettuato in ambulatorio e con anestesia locale, dunque non è chirurgico e risulta poco invasivo; una bolla di acido ialuronico denso viene iniettata nella pianta del piede tramite microcannule e agisce come un rinforzo plantare. Per una questione di prudenza e sicurezza, è preferibile farsi consegnare il talloncino relativo alla sostanza utilizzata (potrebbe essere, per esempio, Belotero Intense di Merz Aesthetics o Juvéderm Voluma di Allergan) e alle sue caratteristiche.

E le controindicazioni? L’acido ialuronico, in generale, non ne presenta di particolari. D’altra parte, bisogna saperlo somministrare nel modo e nelle quantità giusti ed è sconsigliato a chi presenta ipersensibilità nei confronti del prodotto stesso. Meglio che evitino il filler salvapiedi anche le donne che soffrono di malattie autoimmuni, artriti, fibromialgie, spine calcaneari, artrosi. E’ bene sottolineare, ancora, che non si tratta di un medicinale e quindi non possiede alcun potere curativo. Semplicemente, allevia il fastidio derivante dalla compressione.

Dopo l’intervento è vietato qualsiasi tipo di attività fisica intensa per almeno sei ore e si raccomanda di non sfregare o massaggiare il piede per un giorno intero. No a esposizioni solari e lampade.

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