Capelli: fa male tingerli in gravidanza?

La donne in gravidanza appaiono più belle: durante i nove mesi di attesa l’incremento della produzione degli estrogeni, gli ormoni femminili, fa rifiorire corpo e capelli; quasi come una magia le variazioni ormonali hanno il potere di mantenere più a lungo la capigliatura nella fase di crescita, la cosiddetta fase anagen. Si dice però che le donne incinte non debbano tingerere la chioma perché alcune sostanze potrebbero rivelarsi tossiche per il bambino. Ma è ancora cosi?

Il Comitato scientifico europeo ha dato parere positivo sull’uso delle tinture in gravidanza. L’idea che sostanze potenzialmente nocive, che potrebbero essere presenti nei prodotti utilizzati, possano raggiungere la placenta passando attraverso i vasi sanguigni presenti nel cuoio capelluto è infondata: la composizione di tali prodotti è preventivamente valutata e approvata.

Per precauzione, però, è consigliabile limitarsi all’applicazione di tinte esclusivamente naturali nei primi tre mesi di attesa; una volta trascorso il periodo più delicato per il bambino si può tranquillamente colorare i capelli anche con prodotti chimici, magari preferendo dei trattamenti senza ammoniaca da spalmare sulle lunghezze, per cui non si necessiti di un’applicazione diretta sulla cute. Via libera quindi a colpi di sole, meches e shatush poiché la crema decolorante è distribuita solo sul fusto del capello e ciò comporta una penetrazione dei componenti molto più ridotta rispetto a quella che si verifica attraverso il follicolo. Ammessi quindi anche per fialette ravvivanti, spray riflessanti e mascara per capelli.

Occorre ovviamente prestare attenzione ad eventuali allergie e seguire scrupolosamente alcuni consigli: si raccomanda di sottoporsi al trattamento non più di una volta al mese ed in aree ventilate, evitando di respirare i vapori dell’ammonica che sono più dannosi rispetto alla tintura stessa; è opportuno inoltre preferire colorazioni ad ossidazione leggera, quelle che coprono i capelli bianchi senza un cambiamento deciso della tonalità, e ridurre il tempo di posa a non più di mezz’ora. Per quanto riguarda l’utilizzo di hennè, coloranti etnici ed altri prodotti naturali bisogna prestare attenzione al rischio di dermatiti da contatto.

In caso di eventuali dubbi è opportuno chiedere informazioni al proprio salone di bellezza e chiarire le perplessità con l’aiuto del medico curante.

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