La dieta del minestrone: bocciata o promossa?

Si sta parlando sempre più spesso, negli ultimi tempi, della cosiddetta “Dieta del minestrone”. Come spiega la definizione stessa, è un regime alimentare basato sul consumo di un alimento principale ovvero il minestrone di verdure. Che viene accompagnato da altri cibi introdotti gradualmente man mano che passano i giorni, in virtù di regole ben definite e con l’obiettivo di ottenere un dimagrimento efficace.

Ma scendiamo più nel dettaglio. Nei primi 4 giorni si consuma principalmente minestrone (fatto principalmente con carote, carciofi, broccoletti, indivia, bietole, cicoria, radicchio verde) insieme a the e succhi di frutta non zuccherati per la colazione, cui è concesso affiancare un frutto come la pera o mela. Dal quinto giorno si può aggiungere latte e/o yogurt scremato e, a pranzo o cena, anche carne o pesce in quantità moderata (300 gr circa). Per quanto riguarda gli spuntini a metà mattina e metà pomeriggio, occorre limitarsi al succo di frutta. Dopo una settimana è concesso un po’ di riso integrale. E’ importante sottolineare che la dieta del minestrone non può superare la durata di 2 settimane.

Quanto al minestrone, se di per sé rappresenta un cibo decisamente dietetico, è anche vero che le calorie aumentano nettamente con la sola aggiunta di un condimento eccessivo (a cominciare dall’olio di oliva), di patate e legumi: occorre dunque prestare una certa attenzione. Come nel caso di tutte le diete, sarebbe opportuno praticare anche regolare attività fisica per favorire l’eliminazione dei grassi. Nel giro di quattro giorni è possibile perdere 2-3 chili. Se il dimagrimento risulta troppo repentino, il consiglio è quello di integrare la colazione con qualche fetta biscottata.

In tutti i casi, la dieta del minestrone deve essere seguita sotto stretto controllo medico e, comunque, gli esperti non la guardano con occhio troppo benevolo perché non risulta abbastanza bilanciata.

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