Dieta vegetariana: la soia può sostituire la carne?

Da sempre i legumi sono considerati la “carne dei poveri“, poiché ricchi di proteine ma decisamente più economici. Ora, grazie al diffondersi delle diete Veg ed anche a una maggior consapevolezza dei rischi legati all’eccessivo consumo di carne rossa, molti li stanno riscoprendo e rivalutando, facendone l’alimento principe della propria alimentazione, in particolare per quanto riguarda la soia. Ma è davvero possibile sostituire la carne con la soia senza soffrire di carenze nutrizionali?

In effetti, tra tutti i legumi la soia è quella più ricca di proteine – ne contiene addirittura più della carne stessa – ed ha un alto valore nutritivo, grazie alla presenza di aminoacidi essenziali. Sembrerebbe dunque in tutto e per tutto una valida sostituta della bistecca, ma con un’unica pecca: la mancanza di metionina. Questa sostanza, però, oltre che nella carne, è presente anche nel riso, motivo per cui si consiglia di mangiare i due alimenti abbinati. E così, infatti, fanno le popolazioni orientali, mettendo in un unico piatto il riso e la soia.

Problema risolto? Solo in parte. Perché il rischio è quello di abusare di alimenti a base di soia che non andrebbero consumati più di 3 o 4 volte a settimana. E invece, volendo evitare cibi di origine animale, è facile riempire la dispensa di bistecche e polpettine, tofu (il sostituto del nostro formaggio), germogli e latte, tutto a base di soia. Inoltre, poiché il fagiolo di soia ha un sapore poco gradevole, spesso viene lavorato e nel prodotto finale vengono usati molti aromi artificiali e additivi per renderlo più gradito al nostro palato.

Infine, ricordiamo che un’eccessiva quantità di proteine della soia ha delle ripercussioni sul nostro intestino: i batteri presenti nel colon producono la fermentazione degli zuccheri complessi non digeribili contenuti nella soia e ciò può determinare la produzione di gas intestinali. Inoltre, è un legume che può a lungo andare far sviluppare intolleranza alimentare verso di esso. Soia, sì dunque, ma con buon senso e moderazione.

Photo by Facebook

Impostazioni privacy