Un nuovo farmaco contro le forme più aggressive di tumore al seno, in stadio iniziale. Questa l’importante scoperta dello studio condotto da GeparSepto di fase III, presentato al congresso mondiale sul tumore del seno, il San Antonio breast cancer symposium, tenutosi a Sant’Antonio in America.
TUMORE AL SENO: LE TECNICHE DI RICOSTRUZIONE MENO INVASIVE
La ricerca è stata condotta su 1.200 donne, alcune curate con il nuovo farmaco, altre con le cure tradizionali. Il 38% delle donne trattate con un nanofarmaco basato sul principio attivo nab-paclitaxel prima della chirurgia è stata guarita completamente, rispetto al 29% di coloro che hanno ricevuto le cure normalmente usate. Il tumore al seno ha colpito circa 48 mila donne solo nel 2014, per un totale di più di 500 mila casi in tutta Italia. La percentuale di guarigione è dell’87%, ma ci sono ancora forme di cancro particolarmente aggressive, più difficili da curare.
Con questo nuovo farmaco la risposta terapeutica aumenta del 9%. “Tale risposta, la cosiddetta risposta patologia completa, è un parametro molto importante perché consiste nell’assenza di tumore invasivo sia nel seno che nei linfonodi ed è strettamente legato all’esito favorevole a lungo termine, cioè alla sopravvivenza“, dice Francesco Cognetti, presidente della Fondazione insieme contro il cancro. Questo farmaco è già usato come trattamento del cancro, quando la chemioterapia non è più efficace. “Nab-paclitaxel paclitaxel legato all’albumina in nanoparticelle, e’ un farmaco innovativo che coniuga un principio attivo di efficacia antitumorale comprovata, paclitaxel, con la tecnologia d’avanguardia basata sulle nanoparticelle. E’ gia’ impiegato con successo nel trattamento del carcinoma mammario metastatico nei casi in cui la terapia di prima linea non risulti piu’ efficace“, conclude Cognetti. Una speranza quindi di poter mettere per sempre la parola fine a questa neoplasia.
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