Farmaci fascia C nei supermercati, scontro Lorenzin-Guidi

I protagonisti negano, ma lo scontro è in atto. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin dice no alla parte del dossier sulle liberalizzazioni, presentato dalla collega Federica Guidi, a capo del dicastero dello Sviluppo economico, riguardante i farmaci e le farmacie e che sarà presentato nei prossimi giorni.

La parte riguardante il settore dei farmaci e l’ipotesi di liberalizzazione dovrebbe portare la vendita dei farmaci di fascia C (a carico del cittadino) anche nelle parafarmacie o, con ricetta, nei supermercati. La Lorenzin si è detta subito contraria, specificandone le ragioni: a rischio c’è la sicurezza dei pazienti, un aumento della spesa farmaceutica, la chiusura di tante farmacie in piccoli comuni e in territori mal collegati, la sottovalutazione dell’importanza della rete di farmacie a livello territoriale che, in molti casi, sono il primo presidio di intervento medico.

Sulla lunghezza d’onda del ministro si muove la Federfarma, che rappresenta oltre 16 mila farmacie in Italia. Chiara la posizione del suo presidente: Bisogna dire no alla ricetta medica nei supermercati, perché è autolesionista uno Stato che smonta pezzo per pezzo un servizio pubblico che funziona e che viene erogato da operatori privati in nome e per conto dello Stato stesso”. Chiaro che l’associazione fa anche gli interessi economici degli esercizi privati, mentre la liberalizzazione andrebbe a vantaggio dei grandi gruppi commerciali. Va detto inoltre che le multinazionali coinvolte sarebbero le stesse che, non avendo avuto il benestare per la vendita dei farmaci di fascia C nella grande distribuzione, ora vorrebbero “sfruttare” l‘Italia, che diventerebbe così l’unico paese al mondo dove acquistare medicine con ricetta medica fuori da una farmacia.

Non la pensa così invece la Federazione nazionale parafarmacie italiane, che accusa Federfarma di corporativismo: “Adesso tocca al premier Renzi – spiega il presidente Davide Gullotta – scendere in campo al fianco del ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi affinché la proposta di legge in questione trovi la più ampia condivisione a livello di governo».

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