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Super risonanza brucia tumori: al via il test

Curare il tumore senza ricorrere al bisturi, da oggi sarà possibile anche in Italia. È partita, infatti, la sperimentazione di un nuovo macchinario da parte dell’Istituto scientifico romagnolo per lo studio e la cura dei tumori (Irst), che si occupa interamente della cura, ricerca clinica, biologica e traslazionale e della formazione in campo oncologico.

COS’E’ – Si chiama “Rm 3Tesla con sistema Hifu (High-intensity focused ultrasound)”, e per quanto il suo nome scientifico sia complicato in realtà utilizza una tecnica conosciuta: una risonanza magnetica “super” combinata con un macchinario che emette ultrasuoni ad altissima intensità focalizzandoli in un punto in modo da bruciare le cellule maligne con precisione, in maniera non invasiva e con l’assenza quasi totale di effetti collaterali. Rm 3Tesla fornisce immagini tridimensionali del corpo, dettagliate e molto nitide, in brevi tempi e con la massima sicurezza per il paziente. Con questo strumento si è in grado di distinguere le lesioni (qualsiasi alterazione di cellule, tessuti, organi o apparati) benigne da quelle maligne. Ciò senza alcun danno per il paziente, giacché, a differenza della biopsia (prelievo di un tessuto e successivo studio al microscopio), si tratta di una tecnica non invasiva.

GLI ESPERIMENTI PRECEDENTI –Il macchinario inaugurato all’Irst ha una potenza doppia rispetto alla risonanza ‘standard’ quindi consente di vedere le lesioni tumorali di solo un millimetro quando in genere sotto i 5 millimetri non sono monitorabili“, ha spiegato Dino Amadori direttore scientifico dell’Ircs. In realtà, la tecnologia di base impiegata ha trovato applicazione già da qualche anno in Italia. Il primo centro italiano a utilizzare gli Hifu nella cura del carcinoma prostatico è stato l’ospedale Sant’Anna di Como dove dal luglio del 2000 vengono usati nel trattamento del carcinoma prostatico localizzato, nei fallimenti della radioterapia, nel trattamento delle recidive locali di malattia dopo prostatectomia radicale e nei tumori che non rispondono più alla terapia medica.

VERONESI E LA CINA – Dal novembre 2007 il professor Umberto Veronesi, ex ministro della salute, sta sperimentando presso l’Istituto Oncologico Europeo di Milano un macchinario proveniente dalla Cina. Il trattamento è applicabile a masse tumorali localizzate al fegato, pancreas, rene, mammella, ossa, tessuti molli. Questo macchinario, donato alla fondazione Veronesi dalla società Hiteco Spa che ne cura la distribuzione a livello mondiale, ha già curato centinaia di persone provenienti da tutta Italia.

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