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Expo 2015, via libera al pesce palla/fugu: alimento vietato in Italia dal 1992

Una grande novità per l’Expo 2015 che si svolgerà a Milano e per tutti gli appassionati di cibo giapponese: durante l’evento si potrà consumare il pesce palla (chiamato in Giappone fugu), uno dei piatti più celebri, ma allo stesso tempo più complicati della cucina nipponica. In Italia questo alimento è infatti vietato dal 1992 a causa della sua pericolosità: il pesce è molto velenoso e quindi per la preparazione della pietanza bisogna essere davvero esperti. Nel 1977 nel nostro Paese sono morte tre persone per un’intossicazione causata da alcune code inserite per sbaglio di una partita di code di rospo. Si tratta della prima ed unica concessione a cibi esotici proibiti su territorio nazionale.

E’ un piatto buonissimo – ha detto Kazue Nobuyasu, titolare del ristorante giapponese Hamasei di Roma, attraverso un’intervista a Askanews – Mio padre aveva un ristorante in Giappone dove si preparava questa specialità. E quando torno ancora oggi lo mangio volentieri“. Il pesce palla però può essere cucinato solo da chef certificati e davvero esperti. I cuochi devono avere almeno dieci anni di esperienza e possono ottenere una speciale autorizzazione grazie ad un esame specifico. Il veleno infatti è rischioso e per questo motivo è meglio evitare di mangiarlo a casa: “Ci sono regole anche per lo smaltimento dei rifiuti – ha continuato – la disciplina è molto severa. Non andrò a Milano per mangiarlo. Visto che mi capita di tornare in Giappone lo mangerò là. D’inverno, preferibilmente, perché la carne è migliore. Quando fa freddo, infatti, ci sono meno rischi nel mangiare pesce crudo. Inoltre il fugu va tagliato sottilissimo e la carne nella stagione invernale è più compatta“.

Il fugu si può consumare crudo, preparato come sashimi, mentre le altre parti del pesce possono essere usate nella zuppa: “Mentre la pinna – ha concluso – si mangia abbrustolita sui carboni e poi immersa nel sake caldissimo, in modo da conferirgli un profumo particolare“.

Foto by Twitter

Samantha Suriani

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Samantha Suriani

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