Kepurp, il kebab di polpo parla napoletano

Quando si tratta di cibo, l’Italia non è seconda a nessuno e oltre a importare ricette da ogni parte del mondo, spesso si finisce per apportare qualche modifica, per rendere i vari alimenti più appetibili per i gusti nostrani o semplicemente più originali. Tra gli esempi più lampanti c’è senza dubbio il kebab, piatto a base di carne tipico della cucina turca, divenuto talmente popolare negli ultimi anni che ora i “kebbabari” si trovano dappertutto nelle principali città italiane. Da qualche anno si possono scegliere anche i kebab di pesce, il persico per l’esattezza, ed è stata un’idea che ha riscontrato un buon successo. Ora però ecco che arriva una ricetta ancora più particolare: il kebab di polpo. O, più precisamente, il kepurp.

Avete letto bene: Kepurp. Un gioco di parole tra il kebab e il polipo, che in dialetto napoletano viene chiamato appunto purp. A inventarlo è stato il rinomato Ciro Salatiello, executive chef responsabile di due strutture alberghiere e cuoco ufficiale del Napoli Calcio, che ha presentato questa sia geniale ricetta nel suo ultimo libro, dal titolo In cucina con Ciro Salatiello, dalla prima colazione al dessert, distribuito da Edizioni Pironti. Non lasciatevi spaventare dal nome (o dall’apparenza non proprio affascinante), dopotutto non è altro che insalata di polpo pressata ed in forma cilindrica, pronta a essere tagliuzzata e circondata da una leggera piadina con qualche salsa che ne esalti il sapore.

Ideale come antipasto o per un aperitivo di mare, esattamente come il più conosciuto carpaccio di polpo, il kepurp verrà presto proposto al grande pubblico dopo i primi riscontri positivi al momento della presentazione del suo più recente saggio di cucina. Abbastanza leggero e adatto alle diete, il mollusco si sposa bene con l’aglio e con le salse tenui (come quelle realizzate con lo yogurt), ma anche nella versione piccante può conquistare i palati.

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