Coca-Cola, effetti dopo averla bevuta. Ma BuzzFeed segnala delle imprecisioni

La Coca-Cola è probabilmente la bevanda analcolica più famosa al mondo. Milioni di persone la bevono ogni giorno, pur consapevoli del fatto che sia calorica e che non faccia poi così bene allo stomaco. Da qualche tempo è spuntata sul web un’infografica che descrive l’effetto di una lattina di coca-cola sul nostro corpo, misurandone i risultati via via che passano i minuti.

Da 10 a 60 minuti dopo l’assunzione della bevanda, si parla dell’assunzione di acidi e del sangue che viene inondato dagli zuccheri, il che porterebbe al vomito se non ci fosse l’acido fosforico ad attenuarne l’effetto; si descrivono le pupille che si dilatano per l’assimilazione della caffeina e della produzione di dopamina dopo 45 minuti, che crea una dipendenza paragonata a quella data dall’eroina. Dopo 60 minuti, l’infografica spiega che vengono liberati degli acidi fosforici in grado di inibire in qualche modo il calcio, il magnesio e lo zinco prodotti dal corpo, influendo negativamente sul metabolismo, il quale trasforma tutti gli zuccheri in grasso. Infine, si presenta l’esigenza di andare in bagno: non sarà però un bene, perché così saranno evacuati proprio il calcio, il magnesio e lo zinco, insieme al sodio, agli elettroliti del sangue e all’acqua. Insomma, una vera rivoluzione che col tempo di certo non mancherà di lasciare segni sul corpo.

Coca-Cola, effetti dopo averla bevuta. Ma BuzzFeed segnala delle imprecisioni

L’idea dell’infografica era stata di Niraj Naik per il blog The Renegade Pharmacist. BuzzFeed ha voluto vederci più chiaro, coinvolgendo il biologo e nutrizionista Kimber Stanhope e il professore di neurobiologie esperto di dipendenze Michael A. Taffe. Analizzando meglio le informazioni riportate, la conclusione è stata una: nell’infografica sono presenti diverse inesattezze ed esagerazioni. Principalmente 3 i punti messi alla gogna.

Prima di tutto, test hanno dimostrato che gli zuccheri contenuti nella Coca-Cola non indurrebbero il vomito nemmeno senza l’acido fosforico. La seconda inesattezza riguarda la produzione di grassi. È vero che il fegato è spinto a metabolizzare in maniera differente, ma ciò non avviene a causa dell’insulina. Infine, la dipendenza: Taffe ha definito la descrizione dell’infografica “sensazionalistica”, volta a “far suonare le cose più drammatiche di quanto non siano”. La caffeina da sola non aumenta la produzione di dopamina, si limita solo a liberare quella già presente nel corpo. Niraj Naik, sentendosi sotto accusa, si è difeso ammettendo di non essere un esperto e di essersi basato su informazioni prodotte da altri semplicemente con lo scopo di sensibilizzare. La lezione che si può imparare, di certo, è che non si deve affatto credere a tutto ciò che si legge.

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