Lara Lanuzza, nutrizionista: “Mantenere le abitudini per cambiar vita”

Alle volte basta poco per dare una svolta alla propria vita e in un mondo dove l’apparenza conta sempre di più, lo stare in forma assume un’importanza che va ben oltre il proprio benessere così che dimagrire per chi ha qualche chilo di troppo diventa un obiettivo da perseguire nel minor tempo possibile. Questo ideale non solo va spesso a discapito della propria salute, ma soprattutto ha un effetto boomerang, perché quando poi si interrompe la dieta si riprende tutto il peso perso fino a quel momento. Come non rendere vani gli sforzi fatti allora? Lo spiega la dottoressa Lara Lanuzza, nutrizionista romana che ha una sua precisa filosofia professionale, che la porta a essere assolutamente contraria a queste diete lampo così di moda.

Sono tutti abbagliati da soluzioni rapide, urlate dalle pubblicità o svelate da personaggi famosi dietro i quali spesso ci sono in realtà società in cerca di visibilità. Non c’è niente di più sbagliato. L’unico modo di perdere peso in maniera duratura ed efficace è quello di imparare a mangiare e affiancare una attività sportiva anche minima, fondamentale per equilibrare il metabolismo. E ricordarsi sempre che più lentamente si perde peso, meno velocemente lo si riacquista.

Il nutrizionista deve quindi anche insegnare a mangiare e non solo “imporre” una dieta?
La prima cosa da fare è responsabilizzare chi vuol dimagrire: l’anamnesi alimentare è fondamentale per capire se il paziente abbia necessità particolari. Dopo aver fatto le analisi e avere chiaro il quadro clinico, faccio una vera e propria intervista per conoscere le abitudini di ognuno, legate ovviamente al cibo ma non solo, così da poter creare un regime alimentare su misura. Meglio diffidare dalle diete prestampate.

Cosa promette ai suoi pazienti?
Dedizione e sincerità, ma devono essere da entrambe le parti. Non pongo mai obiettivi a breve durata e non amo i proclami. Io do consigli e strumenti per ritrovare la forma migliore, il resto dipende da chi mi segue. Di mio non stravolgo le consuetudini ma cerco solo di apportare piccole modifiche e ascolto i bisogni di ognuno. Ad esempio ci sono stati pazienti che mi hanno detto di non poter rinunciare al dolce dopo i pasti. Vietarglielo sarebbe stata un’arma a doppio taglio, quindi ho preferito equilibrare il resto del pasto in modo da poterglielo concedere. Col passare del tempo si diminuiscono le porzioni, ma i risultati ottenuti e il crescente benessere portano le persone a non considerarla più una rinuncia, ma qualcosa di naturale e giusto.

Quindi non ci sono cibi assolutamente vietati?
Nessuno. Perfino fritti e zuccheri vanno diminuiti man mano. Togliere un qualsivoglia cibo improvvisamente porta solo a desiderarlo maggiormente e prima o poi si finisce per cedere alla tentazione. Al contrario, la sensazione di gratificazione di un gelato o di pane e nutella, tanto per fare degli esempi, cala in modo graduale proprio nel caso siano consentiti. E infine la ritrovata energia che si sente crescere andando avanti col tempo aiuta a non sentirne più la mancanza.

Prima parlava di attività sportive da correlare alla dieta.
Ritengo siano di fondamentale importanza, soprattutto per aiutare a cambiare il metabolismo. Ma anche quello varia da paziente a paziente. Per i più sedentari basta anche una passeggiata di pochi minuti al giorno per conseguire risultati, mentre per chi già pratica sport o simili mi devo concentrare più sulle scelte a tavola, tenendo conto però degli orari di allenamento e della frequenza. Alcune volte il problema è solo legato al fatto che i pazienti sono abituati ad accostare male certi alimenti. Quindi basta rendersene conto e agire di conseguenza, senza neppure doverli variare o quasi.

Quanto deve durare il percorso con lei per raggiungere l’obiettivo?
Non c’è una durata definita. A volte i pazienti che hanno già ritrovato una forma ideale tornano da me anche solo per un consiglio e mi fa sempre piacere rendermi conto che ora si sentono meglio, rinvigoriti e carichi di energia: queste sono le vere vittorie. Come lo è stata la legge recentemente approvata che vieta ai dietologi di prescrivere alle pillole dimagranti! Finalmente anche i colleghi si dovranno arrendere all’evidenza che per dimagrire basta variare alimentazione e stile di vita e non imbottire i pazienti di farmaci. Piccole, piacevoli vittorie.

Foto by Facebook

Impostazioni privacy