Dieta vegana? Attenzione alla linea. Non tutte fanno dimagrire davvero

Per motivi etici o nutrizionali, sono sempre di più quelli che scelgono di seguire un’alimentazione vegana. Molti vip affermano anche di essere dimagriti proprio in seguito a questa decisione (Beyoncé e Jennifer Lopez sono tra queste). Eppure non tutte le verdure sono uguali: esagerare con alcune di esse può essere il primo passo verso l’aumento dei chili di troppo. Lo sanno bene, ad esempio, gli amanti delle patate: gustose e versatili, possono essere cucinate in mille modi diversi. Pochi di questi, tuttavia, andranno bene per dimagrire.

Oltre alle patate, una recente ricerca di Harvard ha focalizzato la sua attenzione su 131 alimenti e ha messo sotto accusa anche mais e piselli. Le attenzioni della celebre università americana si sono rivolte a questi tre alimenti perché figurano tra i più consumati in assoluto. Lo stesso discorso vale per alcuni frutti, tra cui l’uva e l’avocado. Analizzando le abitudini alimentari degli americani, infatti, è emerso che questi cibi vengono inseriti nelle diete in quantità a volte esagerate. Altre volte si esagera invece nei condimenti: basti pensare al purè, nel quale sono l’aggiunta di latte e burro a fare la differenza. Paradossalmente è meglio accompagnare i pasti con riso nero e pane integrale, anziché insistere con le verdure appena elencate. Altrimenti, andrà bene anche affidarsi a sedano, cavolfiore e mirtilli.

Nonostante i dati forniti, alcuni nutrizionisti si sono subito preoccupati di riabilitare l’ortaggio più amato nel mondo. È il caso di Rebecca Lawton, membro della British Dietetic Association: “C’è ancora posto per le patate nei nostri piatti, ci sono così tante cose da dire. Prima di tutto contengono molta vitamina C e potassio, sono ricche di fibre e tendono a saziare”. La scarsa quantità di acqua e la presenza dell’amido, tuttavia, la rende calorica. Vegetariani, vegani e cultori della linea in generale dovranno farsene una ragione: tra frutta e verdura si nascondono alcuni nemici del girovita. Una volta individuati, basta limitarne il consumo e optare per alimenti alternativi.

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