Dieta Fodmap: per sgonfiare la pancia in poco tempo basta evitare questi cibi

Avere la pancia gonfia è un problema comune a molte persone, in prevalenza donne, ed è una condizione che provoca un notevole disagio perché si ha la spiacevole sensazione di un addome innaturalmente gonfio: ciò rende fastidioso (in alcuni casi addirittura insopportabile) stare in posizione seduta e indossare abiti attillati. In America è stata studiata una dieta che possa risolvere in poco tempo questo annoso problema ed è stato ideato un regime alimentare chiamato Fodmap, acronimo di Fermentable Oligo-di and Mono-saccharides And Polyols. Questo insieme di regole nutrizionali si basa sul principio che alcuni cibi, per la precisione quelli che contengono carboidrati a catena corta, possono interferire sul buon funzionamento del corpo, in particolar modo sui disturbi digestivi. In più ha anche come scopo quello di migliorare diversi problemi di digestione come ad esempio le infiammazioni intestinali o la Ibs (sindrome del colon irritabile).

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Perché proprio i carboidrati a catena corta? Quando entrano in contatto con l’intestino, non vengono ben assorbiti, così che richiamano acqua e subiscono un processo di fermentazione molto rapido a opera dei batteri intestinali. Tutto ciò comporta diversi sintomi che causano anche la pancia gonfia, quali ad esempio gas intestinali e flatulenza. Ma non solo perché i carboidrati a catena corta possono provocare anche diarrea e crampi. La prima regola della Fodmap, quindi, è escluderli: si tratta dei disaccaridi (lattosio), monosaccaridi (fruttosio), oligosaccaridi (calattani e gruttani) e polioli (maltitolo, srbitolo, xilitoro e mannitolo). Escludendo tutti questi carboidrati in contemporanea, si noteranno notevoli miglioramenti per quanto concerne i vari disturbi intestinali.

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Per la precisione gli alimenti da evitare sono il latte di capra, di pecora e vaccino e lo stesso vale per lo yogurt preparato con queste tipologie di latte. Malvisti anche la panna e tutti i formaggi freschi, mentre quelli stagionati come il parmigiano sono consentiti. Nella lista nera ci finiscono a sorpresa alcuni frutti celebri per le loro proprietà come ad esempio la mela e l’ananas, amico della linea come pochi altri, ma sono da escludere anche latte di cocco, frutta essiccata, mango, pere e ciliegie. Via libera a mirtilli, uva, limoni, fragole e agrumi in genere. Anche le verdure non sono esenti dai tagli: meglio non mettere in tavola per un po’ carciofi, asparagi, broccoli e cavolo, mentre sono consigliati i germogli di soia, le carote, il mais, i pomodori e le patate. Infine, vietati assolutamente i dolcificanti artificiali. La durata del regime alimentare può variare da una a tre settimane, con i primi risultati ben visibili dopo pochi giorni.

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