Mark Zuckerberg: critiche per il bagno in piscina con la figlia. A 2 mesi è troppo presto?

Mark Zuckerberg è diventato papà da soli 2 mesi ma la piccola Max l’ha già letteralmente conquistato: il creatore di Facebook, infatti, non perde occasione per condividere foto della figlia sul proprio profilo. Quella in cui i due erano in fila dal dottore in attesa di fare il vaccino ha suscitato molte critiche: d’altronde i vaccini rappresentano un tema caldo e il dibattito tra favorevoli e contrari ha letteralmente sommerso Zuckerberg. Superato il momento, il re dei social network ha sfidato nuovamente la sorte postando una nuova foto. Stavolta lui e Max sono in piscina e il tenero papà la aiuta nel primo bagnetto della sua vita. Con una mano dietro la sua testa e l‘altra sul suo corpicino, la bimba riesce a galleggiare serenamente. Le loro espressioni ispirano tenerezza: lui sembra inebriato dall’amore per la figlia, lei appare perfettamente a proprio agio.

Nonostante ciò, anche stavolta le critiche non si sono fatte attendere. Max infatti è stata giudicata troppo piccola per affrontare una simile ‘sfida’. C’è poi chi ha accusato Zuckerberg di non salvaguardare la salute della piccola: i batteri presenti in una piscina potrebbero causarle raffreddori e infezioni. Ma è davvero così pericoloso portare una bambina di 2 mesi a fare una ‘piccola nuotata’? Guglielmo Salvatori, medico della terapia intensiva neonatale dell’ospedale Bambin Gesù di Roma non è affatto di questo avviso: Di fatto non esistono problematiche mediche […], questa è una modalità che ripropone un’esperienza già vissuta nella vita all’interno dell’utero, in cui il piccolo è immerso nel liquido amniotico”.

Mark Zuckerberg: critiche per il primo bagnetto in piscina della figlia. A 2 mesi è davvero troppo presto?

Sembra quindi che gli animi critici debbano davvero essere smorzati: Zuckerberg non ha commesso nessuna leggerezza. Basta prendere nota di alcune accortezze: il piccolo deve essere assolutamente sano, la temperatura dell’acqua deve aggirarsi intorno ai 32-33 gradi e l’ambiente circostante non deve essere troppo caotico. Non bisogna però forzarlo: una volta avvenuto il contatto, si deve procedere per gradi e prestare attenzione alle sue reazioni. Esistono infine delle piscine pensate appositamente per i bambini che vengono igienizzate con metodi moderni e che per questo contengono meno cloro: gli occhi rischiano meno di arrossarsi.

Foto: Facebook

Impostazioni privacy