Nelle regioni del nord-est si vive più a lungo: una ricerca elenca i luoghi in cui risiedono i più longevi e spiega perché il primato va ancora alle donne.
Il Journal of Epidemiology and Community Health ha appena pubblicato i risultati di uno studio che ha misurato il livello di longevità dei cittadini europei. L’Italia è spaccata in due: il nord-est è risultato infatti una delle aree con il tasso più alto, mentre Napoli e Sicilia occupano i piani bassi della classifica. Tra i motivi di questa forbice ci sono povertà e cattivi stili di vita, caratteristiche che purtroppo appartengono tutt’ora al Mezzogiorno. Le persone di mezza età che vivono nell’Emilia Romagna e nel Veneto possono tirare un sospiro di sollievo: la possibilità di invecchiare senza problemi può contare su solide basi. A loro non dispiacerà nemmeno condividere il record con altre regioni europee: anche nel nord della Spagna e nel sud-ovest della Francia si vive a lungo.
La situazione va decisamente meno bene a Paesi Bassi, Scandinavia e Regno Unito. Proprio come registrato per Sicilia e Campania, i cittadini vivono meno. Ciò non significa che si muoia giovani, ma i fattori sopra citati spesso impediscono di raggiungere (e superare) gli 85-94 anni. A livello generale, sono le donne a vivere più a lungo ovunque risiedano (d’altronde sono anche più resistenti ai malanni di stagione). Sono stati monitorati gli individui di sesso maschile che nel 2001 avevano 75-84 anni: la percentuale di quelli vissuti almeno altri 10 anni è stata del 27 percento, mentre il numero è salito a 40 quando si è trattato delle donne. Nel 2011 i tassi si sono alzati, diminuendo il gap: 34 per cento per gli uomini, 47 per le donne.
Ma a chi tocca in assoluto i livelli più bassi? Le zone industriali della Gran Bretagna, il confine tra Francia e Belgio, Copenhagen e alcune zone dell’Olanda. Il motivo, secondo gli studiosi, è facilmente intuibile: “È probabile che i modelli osservati derivino da una combinazione di due tipi di determinanti della salute: la povertà, il che spiega la longevità bassa di alcune aree come Portogallo, sud della Spagna, Italia meridionale e zone industriali, e stili di vita non salutari (per esempio il consumo di tabacco o una dieta non bilanciata) che potrebbero spiegare la presenza di aree a bassa sopravvivenza in zone ricche della Scandinavia o dei Paesi Bassi”.
Foto: Facebook
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