La ginnastica da fare in casa: come peso si utilizza il proprio corpo

Allenarsi in casa presenta numerose comodità ma anche alcune criticità. Prima tra tutte, l’assenza degli strumenti necessari. Un modo per sopperire alla mancanza di bilancieri e manubri è l’utilizzo del proprio peso: quello del corpo.

Quando si tratta di fare sport, il primo ostacolo da superare è la pigrizia: bisogna alzarsi dal divano di casa e dare spazio alla ginnastica. Il secondo impedimento, invece, ha a che fare con il tempo: tra lavoro, casa e famiglia, gli impegni risucchiano tutta la giornata e non restano poi così tante occasioni per recarsi in palestra. Per sopperire ad entrambi i problemi c’è il tradizionale allenamento da fare in casa. Basta mettersi una tuta e scegliere la stanza che più si presta ad ospitare la propria seduta personalizzata.

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Se non si possiede un’attrezzatura che sia all’altezza della situazione, tuttavia, allenarsi può diventare complicato. A parte qualche addominale, flessione, squat o affondo da fare a corpo libero, cosa ci si può inventare? Ebbene, bilancieri e manubri sono facilmente sostituibili dal proprio corpo. Esso, infatti, può essere sfruttato per caricare maggiormente il lavoro e potenziare l’allenamento. Il video suggerito in fondo all’articolo elenca diverse tipologie di esercizi. Trascurando quelli che richiedono sbarre o spalliere, resta un congruo numero di proposte che possono essere replicate senza alcuna difficoltà.

La ginnastica da fare in casa: come peso si utilizza quello del proprio corpo

Si riusciranno a coinvolgere tutte le fasce muscolari principali: dorsali, bicipiti, addominali, gambe e glutei. Una quarantina di minuti saranno sufficienti, per una frequenza ottimale di 2-3 volte a settimana. Tra i migliori ci sono il crocodile push up (consiste nell’imitare le movenze del coccodrillo, muovendosi verso terra e spostando il corpo da destra verso sinistra e viceversa) e i dips (con le braccia tese su una sedia posta alle proprie spalle, si deve andare su e giù pur mantenendo ben tese le gambe), entrambi ottimi per pettorali, deltoidi e tricipiti. Per gli addominali sono validi sia l’isometria che i V aps, i quali implicano una chiusura totale del corpo a ‘v’ (braccia e gambe devono toccarsi all’altezza del bacino). Per gambe e glutei, infine, si può provare con i wall squat hold (degli squat da fare in isometria, restando immobili con la schiena ben attaccata ad una parete). Insomma, non c’è che l’imbarazzo della scelta e la voglia di tonificare le parti del corpo che più ne hanno bisogno.

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