Diabete protagonista della Giornata Mondiale della Salute 2016: prevenzione e nuove terapie

Il diabete colpisce le sue vittime in età sempre più giovane e in modo sempre più letale. Per questo la Giornata Mondiale della salute 2016 prevista per il 7 aprile sarà dedicata proprio a questa patologia, come dichiarato ufficialmente dal Ministero della Salute.

Il Ministero della Salute ha reso nota la causa alla quale sarà dedicata la Giornata Mondiale della Salute 2016, in calendario per il 7 aprile: si tratta del diabete, una patologia che colpisce ad un’età sempre più giovane e in modo sempre più preoccupante. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha deciso di focalizzare l’attenzione su questa tematica perché coinvolge 350 milioni di persone, le quali sono destinate a raddoppiare nel giro di 20 anni. Si è stimato che entro il 2030 il diabete sarà la settima causa di morte a livello mondiale (LEGGI ANCHE: INFARTO: LE VITTIME SONO SEMPRE PIÙ GIOVANI. OBESITÀ E DIABETE LE CAUSE PRINCIPALI) e questo è di per sé sufficiente a considerare di estrema importanza la diffusione di informazioni inerenti a cause, prevenzione e nuove terapie.

Nel 90 per cento dei casi si tratta di diabete di tipo 2, i malati sono giovani e avrebbero potuto evitare il diabete con poche e semplici modifiche al loro stile di vita: un’alimentazione più equilibrata, più tempo speso a fare attività fisica, visite più frequenti per una diagnosi precoce che avrebbe potuto limitare i danni e prevenire ogni complicanza. Lo scopo della Giornata è proprio quella di “aumentare la prevenzione, rafforzare la cura e migliorare la sorveglianza”, ha dichiarato l’Oms. La data del 7 aprile non è stata scelta a caso: è il 58esimo anniversario della nascita dell’Organizzazione.

In realtà i risultati auspicati sono decisamente ambiziosi: ridurre di un terzo la mortalità prematura da malattie croniche non trasmissibili entro il 2030, a partire proprio dal diabete. Oltre ad un quiz a risposta multipla e altro materiale informativo, verranno coinvolti “i governi, i datori di lavoro, gli educatori, i produttori, la società civile, il settore privato, i media e gli individui stessi”, al fine di mettere in atto una vera strategia globale. Tutto parte dall’informazione e dalla consapevolezza, dopo di che toccherà alla buona volontà di tutte le parti chiamate in causa e alla coscienza dei singoli.

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