Muore Karina Huff per un cancro, Eleonora Brigliadori attacca medicina e chemio

Un tumore al seno ha causato la morte di Karina Huff, una delle icone del cinema italiano degli anni ’80. La collega Eleonora Brigliadori ha commentato la notizia criticando la medicina tradizionale e il ‘veleno’ della chemioterapia.

L’attrice Karina Huff si è spenta all’età di 55 anni a causa di un tumore al seno. Aveva annunciato la malattia nel 2013 ma ne era afflitta già da prima. Il figlio si era persino rasato i capelli per non farla sentire sola, eppure il suo amore non è stato sufficiente per permetterle di uscire vincitrice dal male che l’aveva colpita. Icona del cinema anni ’80 e delle prime Vacanze di Natale vanziniane, la Huff aveva raggiunto il successo insieme ad altre attrici nostrane quali Eleonora Brigliadori. Proprio lei, su Facebook, ha commentato la notizia della sua scomparsa con rammarico e biasimo verso la medicina che non ha salvato la bella Karina.

Le parole di Eleonora Brigliadori sono state a dir poco severe: “Che peccato!! Karina era dolcissima. Un’altra vittima delle cure sbagliate. Non si muore facilmente con un tumore al seno a meno di accettare la folle idea di kemio, radio e interventi devastanti… ma lo stesso ci sono quelli che diranno di essere guariti… nonostante la kemio… a loro dico… forse eravate già guariti da soli e la kemio è stato un veleno inutile che non è riuscito ad uccidere solo perché avevate già risolto.

La sua posizione è chiara: medicina tradizionale e in particolar modo la chemioterapia non aiuterebbero i malati di tumore. Al contrario li avvelenerebbero, peggiorando così una situazione già delicata. La stessa Brigliadori ha affrontato – e sconfitto – un tumore al fegato senza ricorrere ai metodi che ora tanto critica, nonostante i medici le avessero dato pochi mesi di vita. Piuttosto, ha preferito affidarsi alla Nuova Medicina Germanica ispirata dall’ex medico Ryke Geer Hamer (radiato e tutt’ora latitante) che promette l’auto-guarigione del corpo (LEGGI ANCHE: METODO HAMER CONTRO I TUMORI: PAZIENTE MORTA E MEDICO SOTTO INCHIESTA. I PRINCIPI DELLA ‘CURA’) e che viene tanto osteggiata dai professionisti del settore. L’argomento è talmente serio e controverso da aver già sollevato un immenso polverone. Le affermazioni della Brigliadori sono state aspramente criticate e il dibattito resta serrato. Di certo non si riuscirà a mettere d’accordo tutti, ma l’importante è consentire al paziente di capire cosa sia davvero meglio per lui e cosa possa rassicurarlo nella dura lotta contro il male del secolo.

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