Pericolo salute: la “vespa killer” arriva in Italia

In Italia sta per arrivare la vespa velutina, detta anche “killer”. Originaria della Cina, è altamente pericolosa per l’uomo e la biodiversità

Il suo nome è vespa velutina, ma è nota anche come “calabrone killer”, ovvero una sorta di specie aliena di vespa particolarmente pericolosa per l’uomo perché priva di nemici naturali. Questo insetto piccolo e letale, a quanto pare, questa estate arriverà anche in Italia.

Originaria della Cina, la vespa ha cominciato ad allarmare l’Italia la scorsa estate quando dalla Francia ha oltrepassato le Alpi arrivando a regioni del Nord Ovest come Piemonte e Liguria. Ribattezzata appunto calabrone killer, può essere confusa con il nostro calabrone comune, ma mostra sostanziali differenze. È più piccolo, evidenziano gli specialisti, è lungo circa 3 centimetri (contro i 4 centimetri del calabrone) e ha colori diversi: antenne nere e zampe bicolori giallonere.

Poiché si ciba prevalentemente di api, la vespa velutina rappresenta una minaccia sia per la biodiversità vegetale che per le colture agricole basate sull’impollinazione delle api. Oltre ai rischi ambientali, ci sono quelli per la salute: a detta degli esperti “si tratta di una specie aggressiva che può infliggere punture pericolose, potenzialmente letali per l’uomo“.

La sua presenza, dunque, rende ancora più importante disporre di armi mirate in caso di necessità. E su questo fronte sono intervenuti FederAsma e Allergie Onlus (anche sui social) con la nuova campagna Punto nel vivo: “Desideriamo che Punto nel vivo segnali una volta ancora ai cittadini e alle istituzioni la necessità di correggere un problema che vede l’Italia muoversi a 2 velocità nell’accesso a importanti terapie salvavita – ha detto Massimo Alfieri, presidente dell’associazione – Ci riferiamo all’immunoterapia specifica che a oggi non è rimborsata in tutte le regioni italiane, pur rappresentando secondo gli esperti l’unica terapia in grado di regolare la risposta immunitaria nei soggetti allergici, proteggendoli da successive reazioni nel lungo termine”.

Insomma, considerando come scrive anche Panorama, che 9 italiani su 10 vengono punti almeno una volta nella vita da un’ape e che ogni anno, nel nostro Paese, sono circa 10 i decessi accertati a causa di queste punture, mai come ora c’è da stare attenti.

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