13 anni, tutto solo sul barcone dall’Egitto all’Italia: il fratellino stava male

Ahmed è solo un bambino ma non poteva rassegnarsi alla morte del fratellino Farid. Per questo ha preso un barcone diretto in Italia ed ha chiesto aiuto, offrendo il proprio lavoro in cambio di cure mediche.

Una storia di immigrazione e solidarietà con un lieto fine, per una volta. Si tratta di Ahmed, un bambino di 13 anni molto preoccupato per il fratellino Farid, 7. A Rashid Kafr El Sheikh, un paesino situato in Egitto, i genitori erano troppo poveri per curarlo e il bambino rischiava di morire. Ahmed non poteva permetterlo e ha preso un’eroica decisione: partire su un barcone alla volta dell’Italia per cercare un medico. In cambio, avrebbe offerto il suo lavoro. in effetti l’arrivo a Lampedusa c’è stato e Ahmed ha fatto sentire la sua voce. Con i certificati in mano e dopo aver attraversato il mare, il suo appello ad un operatore dell’Organizzazione internazionale per i migranti ha fatto tenerezza a molti: “Voglio giocare ancora con Farid” (LEGGI ANCHE: NESSUNA DIAGNOSI PER I TRE FRATELLINI: VIVONO DI GIORNO E RESTANO PARALIZZATI APPENA CALA IL SOLE).

Per fortuna i benefattori non sono mancati. Si sono mobilitati privati e persino il governo: il premier Matteo Renzi, il Ministro Angelino Alfano e l’assessore alla salute della Regione Toscana Stefania Saccardi. Il Careggi di Firenze ha dato la propria disponibilità: il piccolo paziente verrà preso in carico e curato presso il vicino Ospedale pediatrico Meyer. La sua famiglia, nel frattempo, sarà ospitata in una casa della Fondazione Tommasino Bacciotti. Una vera e propria gara di solidarietà che non ha lasciato indifferenti nemmeno imprenditori e banchieri, autori di cospicue donazioni.

13 anni, tutto solo sul barcone dall’Egitto all’Italia: il fratellino stava male

Ma in quali condizioni arriverà il piccolo Farid? Non ottime, visto che è affetto da una gravissima piastrinopenia, una patologia provocata dalla riduzione della produzione midollare di megacariociti. I medici egiziani avevano chiesto 50mila lire egiziane per tentare un’operazione (probabilmente l’esportazione della milza) ma la sua famiglia è composta da contadini che, con il migliore dei raccolti, ne guadagna solo 3mila l’anno. Ahmed ha raccontato: “È stato terribile vedere dimettere mio fratello dall’ospedale perché mio padre non aveva i soldi per pagare le cure e l’operazione. Il mio sogno è vederlo giocare senza sentirsi male”. Sogno che, grazie al suo coraggio, potrà davvero realizzarsi.

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