Quando sentiamo parlare di olio vegetale di palma è probabile che si discuta anche di ambiente. La sua produzione, infatti, è causa inevitabile di un impatto sull’ecosistema: ma in quale misura?
Il primo dato da tenere a mente è che la palma, i cui frutti vengono spremuti per ricavare l’olio, ha una resa media di 3,47 tonnellate per ettaro. A parità di superficie coltivata, quindi, la produzione delle palme da olio risulta nove volte superiore a quella della soia e undici volte superiore all’oliva.
Coltivare la palma da olio, rispetto ad altre piante da cui si ricavano oli vegetali, richiede superfici più esigue, meno acqua e meno fertilizzanti. Come mai, allora, la produzione di olio vegetale di palma non è vista di buon occhio? Il prodotto in sé non crea problemi: ciò che spesso viene criticato, piuttosto, è l’impatto sull’ambiente dovuto alla rapida crescita dei volumi produttivi e alla conversione delle foreste, con conseguente alterazione della biodiversità. Desta preoccupazione, inoltre, il mancato rispetto delle comunità dei paesi che lo producono (attualmente, i Paesi maggiori produttori di olio di palma sono Malesia e Indonesia).
La soluzione non è certamente boicottare questo prodotto, quanto piuttosto preferire e richiedere l’uso e la produzione di olio di palma sostenibile. In Italia, ad esempio, le più grandi aziende (e in particolare quelle dolciarie) hanno deciso di utilizzare solamente olio di palma certificato dal RSPO, il Round Table Sustainable Palm Oil, una associazione che nasce con lo scopo di risolvere le problematiche ambientali e sociali legate alla produzione dell’olio di palma.
Come si ottiene la certificazione di sostenibilità? Anzitutto l’olio deve essere di origine conosciuta e tracciabile. Per quanto riguarda i terreni impiegati per le piantagioni, invece, la certificazione assicura che non siano risultati da conversione delle foreste, e prevede l’utilizzo di aree agricole già esistenti, che comunque non possono essere risultati di incendi dolosi.
La produzione di olio di palma sostenibile, infine, permette di supportare e rispettare i lavoratori delle piantagioni e delle filiere e i loro diritti, oltre a promuovere i piccoli lavoratori indipendenti.
Proprio a supporto di questo percorso è stata fondata l’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile, alla quale hanno già preso parte alcune delle aziende più importanti d’Italia, che rispettano gli standard di trasparenza e cooperazione volti a garantire il rispetto dell’ambiente e dei lavoratori.
Alcune fonti utilizzate per la realizzazione del contenuto:
www.oliodipalmasostenibile.it
wwf.panda.org
goodbadpalmoil.org
focus.it