Salgono a 33 i casi di meningite nel pisano. Nella giornata del 10 novembre è stato accertato l’ennesimo caso di meningite. Colpita una bambina di nove anni già vaccinata. Attivato un servizio d’urgenza di profilassi.
La prevenzione per i nostri bambini è importante e tassativa al giorno d’oggi. Purtroppo è stato accertato a Cascina l’ennesimo caso di meningite. Protagonista della vicenda è una bambina di 9 anni già vaccinata. La notizia è stata rilevata nella giornata del 10 novembre 2016 dal reparto di Pediatria dell’ospedale Santa Chiara di Pisa. L’Asl, informata dell’episodio, ha attivato un programma di profilassi che sarà fatta sia sui compagni di classe sia sugli insegnanti ma anche sui frequentatori della piscina di Cascina dove la bambina frequentava spesso varie lezioni di nuoto.
La bambina sarebbe stata colpita da meningite C, il genere di epatite più diffuso in Toscana negli ultimi mesi e che risulta essere, purtroppo, la regione italiana più colpita negli ultimi mesi (33 casi nel 2016 e 38 in tutto il 2015). Attualmente le condizioni di salute della bambina sono favorevoli e propizie in quanto, grazie alla vaccinazione avvenuta un anno fa, attualmente non presenta sintomi di febbre e ha risposto più che bene alla cura farmacologica; questo perché il vaccino è stato determinante per prevenire ed attenuare conseguenze disastrose.
Ma nonostante ciò ci si chiede come sia possibile che una bambina già vaccinata sia stata affetta da tale patologia. Questo ha scaturito molta agitazione e perplessità, da parte soprattutto dei genitori, ma una risposta esaustiva ci è stata fornita da da Gianni Rizza ovvero il Direttore del Centro Malattie Infettive dell’Istituto superiore di Sanità, il quale spiega alle famiglie che in casi rarissimi il bambino non risponde al 100 per 100 alla vaccinazione, ma è comunque tassativa e obbligatoria per salvaguardarli e proteggerli da eventuali attacchi. La ragione rilevante è che, in alcuni casi, non vengono prodotti anticorpi a sufficienza per combattere del tutto tale malattia e tenere il bambino al riparo da eventuali contagi. Ciò può accadere anche per altre malattie tipo l’epatite C.
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