I carabinieri del Nucleo antifrode di Roma hanno sequestrato 3,15 quintali di formaggi e salumi pronti ad essere commercializzati: gli ingredienti erano sconosciuti e completamente diversi da quanto riportato sull’etichetta.
Il Nucleo antifrode di Roma ha portato a termine una vasta operazione volta a proteggere i consumatori da quintali di alimenti che presentavano diversità rispetto a quanto dichiarato sulle rispettive etichette. Per l’esattezza i carabinieri della capitale hanno provveduto al sequestro di circa 3,15 quintali di formaggi e salumi, i quali erano pronti ad arrivare sugli scaffali dei negozi ed essere immessi sul commercio. L’operazione è scattata in seguito alla constatazione di diverse violazioni, tant’è che gli alimenti erano considerati potenzialmente pericolosi per la salute dei cittadini a causa di varie irregolarità.
Tra i problemi riscontrati vi sono innanzitutto gli ingredienti diversi rispetto a quelli dichiarati dalle etichette dei prodotti. A ciò va aggiunto un dettaglio per nulla trascurabile: le materie prime utilizzate erano di provenienza ignota e di conseguenza era impossibile capirne le possibili conseguenze per l’organismo e ovviamente per la sua salute. Una nota diffusa dagli stessi carabinieri ha spiegato nel dettaglio lo scopo del blitz: “L’azione è volta a tutelare il comparto agroalimentare, gli operatori di settore e soprattutto i consumatori”, si legge. Oltre al sequestro sono scattate delle sanzioni per un totale che supera i 3000 euro (cifre non esagerate, quindi), i quali saranno pagati dai fornitori coinvolti.
Ciò che ha preoccupato maggiormente è il fatto che un’attenta analisi dei prodotti non ha permesso nemmeno l’individuazione della provenienza delle materie prime. Insomma, un vero salto nel buio che i consumatori non dovrebbero essere assolutamente costretti a fare. Si è discusso molto delle etichette parlanti e dell’obbligo di riportare in essa quanti più dettagli possibili circa la composizione dei cibi e ovviamente la loro origine, eppure esistono delle falle che mettono a rischio la sicurezza dell’intero comparto. Il blitz ha fermato una notevole quantità di alimenti, non resta che augurarsi che l’efficacia delle operazioni risulti sempre all’altezza del problema.
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