La gonorrea diventa sempre più spesso resistente agli antibiotici: il motivo è da ricercare nel sesso non protetto, nei viaggi all’estero e nelle terapie a singhiozzo.
Non è la prima volta che condotte scriteriate rinforzano malattie che erano state tenute a bada per decenni. L’ultimo caso in ordine di tempo riguarda la gonorrea, una delle malattie sessualmente trasmissibili più comuni causata dal batterio Neisseria Gonorrhoeae. I sintomi, tutt’altro che piacevoli, consistono principalmente in perdite giallastre, bruciore vaginale, rossore, gonfiore delle parti intime, prurito. In alcuni casi possono manifestarsi episodi di febbre, nausea, tachicardia, vomito, infiammazione dell’ovaio e addirittura peritonite. L’uomo non è esente e, in caso di gonorrea, manifesta difficoltà nell’emissione delle urine. Rapporti anali possono condurre a infezioni rettali.
Ciò che ha cominciato a preoccupare è il fatto che il batterio si sia via via rinforzato, rendendo l’infezione difficile e a volte quasi impossibile da trattare. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha lanciato l’allarme su Plos medicine, pubblicando una ricerca fatta ad hoc nella quale si stima che ogni anno 78 milioni di persone vengono infettate dalla gonorrea. Tra questi si sono moltiplicati i casi in cui l’infezione si dimostra resistente agli antibiotici, a tutti quelli esistenti. La colpa è da attribuire principalmente al numero esagerato di rapporti sessuali non protetti, all’aumento dei viaggi all’estero e alle terapie che vengono seguite a singhiozzo o in modo non adeguato. In altre parole si sottovaluta il problema e questo finisce per sfuggire di mano.
“Il batterio che causa la gonorrea è particolarmente intelligente”, spiega un’esperta dell’Oms. E prosegue: “Ogni volta che usiamo una nuova classe di antibiotici per trattare l’infezione, i batteri evolvono per resistere a questi medicinali”. Ecco perché le vecchie cure si dimostrano inefficaci e il fenomeno rischia di diventare fuori controllo. Per impedire una vera e propria degenerazione bisogna adottare comportamenti sessuali più sicuri e ovviamente fare un uso più attento degli antibiotici. Le nuove cure sono più costose e spesso non accessibili a tutti: se da una parte è necessario rallentare il fenomeno della resistenza, dall’altra bisogna assicurarsi che ogni trattamento sia alla portata di chi ne ha bisogno.
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