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Punto da un ragno violino, uomo di 45 anni muore 3 mesi dopo

Un ragno violino lo aveva punto mentre lavorava la terra: l’uomo muore a distanza di 3 mesi, anche se non tutti sono convinti che i due eventi siano collegati.

Quante volte, guardando un ragno dentro casa o in giardino, si dice “Ha più paura lui di noi”? Sebbene sia così nella maggior parte dei casi, la storia è andata in tutt’altra maniera ad un uomo di 45 anni punto da un ragno violino è deceduto a distanza di 3 mesi. Il suo nome era Massimo Stara, viveva a Cagliari ed ha trascorso i suoi ultimi giorni in agonia. Lui era convinto che fosse stata la puntura del ragno a farlo ammalare, visto che aveva riportato una grave danneggiamento al fegato, ai polmoni e ad alcuni muscoli.

L’incidente era venuto mentre lavorava in un terreno che avrebbe ospitato la nuova casa in cui sarebbe andato ad abitare insieme alla moglie e ai due figli. In un’intervista aveva raccontato la vicenda: era stato punto dal ragno violino, aveva passato 4 giorni in coma e dopo 2 mesi di recupero sembrava essere sulla strada della guarigione. Poi, improvvisamente, un nuovo peggioramento sfociato nel decesso. L’Unione Sarda ha riportato la vicenda gettando però un punto di domanda: è stata davvero la puntura a provocare la morte dell’uomo?

Il diretto interessato era certo del legame tra puntura e malattia, eppure la causa potrebbe essere stata un’altra e purtroppo non è detto che il dubbio venga sciolto. Il ragno violino, d’altronde, è realmente pericoloso. Il suo corpo non supera gli 8 millimetri e le sue zampe lunghe e sottili arrivano a 3-4 centimetri. Non amando la luce, per questo si rifugiano nelle cantine o nei tronchi degli alberi. Morde solo se si sente in pericolo ma la parte colpita comincia gonfiarsi nel giro di poche ore. Le conseguenze possono essere davvero gravi, compresa la necrosi dei tessuti e la formazione di ulcere. Solo in Brasile è disponibile un vero antidoto al veleno. In Europa si tratterebbe del secondo decesso causato da ragno violino (il precedente era toccato ad una donna calabrese nel 2015): non un numero ingente ma che sicuramente invita a restare in allerta.

Photo credits Pinterest

Raffaella Mazzei

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Raffaella Mazzei

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