Provola ritirata per Listeria: quali lotti, cosa fare con le confezioni

Una provola di formaggio a pasta filata di latte di mucca è stata ritirata dal mercato per la presenza del batterio che provoca la Listeria: come comportarsi per evitare complicazioni.

Tutto è partito da un autocontrollo effettuato dal caseificio Cee F.lli Gentile di Carlopoli, un’azienda calabrese con sede a Catanzaro, a dimostrazione della buona fede dell’impresa alimentare e dei suoi gestori. In seguito a questa campionatura di controllo è scattato un ritiro che ha coinvolto alcune provole contaminate, trovate positive alla presenza del virus listeria monocytogenes. La notizia è stata comunicata al Ministero della Salute che ha prontamente pubblicato il richiamo del lotto specifico.

Urge la necessità di restituire le provole contaminate e di evitarne a tutti i costi il consumo. La provola in questione è venduta nella confezione da 1,5 chili ed ha una scadenza minima del 27 gennaio 2018. Il motivo del richiamo è proprio la presenza della Listeria, un batterio che viene definito “gram positivo asporigeno aerobio e anaerobio facoltativo mobile a 28 gradi per la presenza di flagelli peritrichi, catalasi positivo ma ossidasi negativo”. Si tratta di un batterio particolarmente insidioso poiché presenta una buona resistenza a varie condizioni di ph e temperatura. È proprio questo che che lo rende un potenziale contaminante di alimenti nonostante la conservazione in frigorifero.

I dati del formaggio ritirato sono i seguenti: provola di formaggio a pasta filata di latte di mucca. Marchio del prodotto: provola. Ragione sociale dell’Osa con cui il prodotto è commercializzato: F.lli Gentile via Bellavista snc, Carlopoli. Lotto di produzione: 27. Marchio di identificazione dello stabilimento: IT 18/131/Cee. Data di scadenza per la consumazione: preferibilmente entro il 27 gennaio 2018. Le persone più sensibili alle infezioni da Listeria sono gli anziani, le donne in gravidanza, i neonati e le persone che presentano un deficit del sistema immunitario. I sintomi generalmente variano tra vomito, diarrea e nausea ma possono arrivare ad infezioni più gravi quali ad esempio meningite o altre complicanze che risultano potenzialmente letali.

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