Un uomo di 78 anni avrebbe dovuto sottoporsi ad un intervento per rimuovere un tumore alla vescica ma non è mai uscito dalla sala operatoria: la moglie scopre l’errore dei medici e a un anno di distanza potrebbe ottenere giustizia per la loro incuria.
Un uomo di 78 anni è morto in sala operatoria per un errore che probabilmente poteva essere evitato. Il paziente era affetto da tumore alla vescica ma il suo quadro clinico non era particolarmente preoccupante: era necessario rimuovere la neoplasia ma si trattava di un’operazione di routine. Peccato che i suoi familiari non lo abbiano più visto tornare in stanza visto che è deceduto proprio sotto ai ferri a causa di un dissanguamento. Sul momento la tragedia sembrava essere legata ad una tragica fatalità, eppure i familiari della vittima hanno sentito il desiderio di vederci chiaro. Per questo motivo hanno deciso di scavare a fondo nella vicenda e hanno analizzato da vicino la cartella clinica.
C’è voluto del tempo ma alla fine è emersa una verità ben più grave che conduce a colpevoli che nulla hanno a che fare con la sfortuna. Dalla tragica morte è passato un anno ma Il Messagero ha fatto sapere tutti i retroscena del caso. A quanto pare uno dei medici avrebbe maldestramente danneggiato una vena del paziente, causando quel dissanguamento che altrimenti sarebbe apparso inspiegabile. Nemmeno gli anestesisti avrebbero fatto alla perfezione il loro lavoro visto che non hanno monitorato a dovere i parametri vitali del malato: egli stava andando in arresto cardiaco e sarebbero state necessarie delle misure volte a salvargli la vita.
Ecco perché sono state accusate 6 persone tra medici e personale di sala. Ad aggravare la già complessa situazione ci sarebbe anche il tentativo di falsificare la cartella clinica del paziente per cercare di nascondere l’errore umano. È forse questo il torto più grave: falsificare dei documenti ufficiali per celare una propria mancanza. I familiari del settantottenne hanno sollevato la questione e sono riusciti ad aprire un’indagine: questi professionisti della clinica Villa Betania di Roma dovranno rispondere di accuse molto gravi e dare le doverose risposte alla vedova del loro paziente.
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