Giorgio Napolitano è stato colto da un problema cardiaco nel pomeriggio del 24 aprile ed è stato ricoverato presso l’ospedale San Camillo di Roma, dove deve sottoporsi con urgenza ad un intervento all’aorta.
Giorgio Napolitano, presidente emerito della Repubblica, è stato portato d’urgenza presso l’ospedale San Camillo di Roma a causa di un problema cardiaco. Napolitano, 92 anni, è stato colto da un malore nel pomeriggio e il trasferimento in ospedale è apparso necessario. L’ex presidente è stato ricoverato nel reparto del professor Francesco Musumeci, il quale ha disposto un’immediata operazione chirurgica all’aorta. A quanto pare il presidente emerito è sempre rimasto cosciente, dimostrando lucidità e una forte tempra.
Tutto è cominciato con forti dolori al petto, in seguito ai quali l’ex capo di Stato ha deciso di sottoporsi ad una visita del suo cardiologo di fiducia. I primi accertamenti sanitari non hanno convinto aa pieno così, considerando anche l’età del paziente, si è optato per un pronto ricovero in ospedale. L’intervento all’aorta può senz’altro essere considerato delicato – non bisogna dimenticare che l’aorta è la grande arteria che parte dal cuore e che porta il sangue a tutto il corpo visto che da essa si diramano tante arterie collaterali che portano il sangue a tutti gli organi del nostro corpo – ma il San Camillo è una delle struttura più specializzate in questo campo.
Solitamente la procedura implica che subito dopo essersi sottoposto ad un intervento chirurgico all’aorta il paziente venga tenuto in terapia intensiva post-chirurgica, affinché sia possibile tenere costantemente sotto controllo i parametri vitali quali pressione arteriosa, frequenza cardiaca e saturazione di ossigeno del sangue. Una volta sveglio e clinicamente stabile, il paziente può essere trasferito nella terapia sub-intensiva dove resta per circa 24 ore. Trascorse invece 48 ore dall’intervento, ma comunque solamente quando le condizioni cliniche lo consentono, è possibile trasferirlo nel reparto di degenza. Dopo l’operazione, se tutto procede senza intoppi, il malato deve restare in ospedale 5-7 giorni o fino al momento in cui sarà autosufficiente. Spesso si rende necessario un presso un centro di riabilitazione cardiovascolare.
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