Le regole base della dieta a zone: è la più diffusa in Italia ma funziona realmente?

La prova costume è ormai vicina e la dieta a zone è tra le più gettonate in Italia ma molti non sanno in cosa consiste veramente.

La dieta a zone aiuta davvero a perdere i kg in eccesso? Come funziona tale regime alimentare? Sono queste alcune delle domande a cui si cerca una risposta prima di cominciare a seguire la dieta. Se ne parla tanto eppure non sempre le indicazioni sono chiare e si rischia di fare confusione o di assumere atteggiamenti errati che possono essere dannosi per la salute.

Il principio di qualunque dieta è non attuare il fai da te, facendo modifiche o rivisitazioni senza indicazioni da parte di specialisti, soprattutto quando si hanno problemi di peso importanti.

Dieta a zone: come si struttura e in cosa consiste

Una dieta sana e bilanciata è sempre alla base di qualunque percorso nutrizionale, questo vuol dire assumere tutto, in modo vario ogni giorno con tre pasti principali, due spuntini e un giusto quantitativo di frutta e verdura.

La dieta a zone è famosa perché permette di andare a stimolare il metabolismo attuando un vero e proprio controllo attraverso i pasti. Le attività quindi sono fondamentali e permettono di indirizzare al meglio le energie per ottenere il massimo beneficio senza sprechi. Il presupposto è che il cibo non è solo un nutrimento ma è la nostra stessa cura.

dieta a zone regole
Dieta a zone come funziona (velvetbody.it)

Il controllo dell’alimentazione aiuta perché con determinati alimenti si possono ottenere grandi benefici come migliorare la risposta immunitaria, favorire la vasodilatazione, stimolare le piastrine, ridurre le infiammazioni e così via. Sappiamo da anni che gli alimenti sono antinfiammatori, stimolanti naturali, energizzanti ed è per questo che la dieta è fondamentale.

Le regole della dieta a zone sono semplici ma vanno rispettate affinché funzioni. Lo schema da seguire è di 40% carboidrati, 30% grassi e 30% proteine. Ovviamente è da ridurre il consumo di dolci, alimenti raffinati ed elaborati, bevande gassate, fritti e fonti di grasso. Vengono così ridotti anche gli apporti di pane, pasta, riso e cereali. La dieta a zone prevede un tempo massimo tra ogni pasto di cinque ore e uno spuntino anche prima di andare a dormire, con l’obiettivo di mantenere sempre attivo il metabolismo.

Si tratta quindi di un processo low carb e una dieta che si definisce iperproteica, questo vuol dire che se da un lato abbiamo un bilanciamento dei nutrienti dall’altro c’è un largo consumo di proteine, per questo è sconsigliata su lunghi periodi. L’obiettivo finale è garantire al corpo tutto ciò di cui ha bisogno senza attacchi di fame improvvisi e quindi gestendo meglio l’appetito. Nella classica piramide alimentare, prendendo ad esempio quella della Dieta Mediterranea abbiamo alla base i carboidrati, nella dieta a zona invece ci sono frutta e verdura.

Il controllo degli ormoni come insulina e glucagone permettono di evitare i picchi glicemici che avvengono quando mangiamo. Questo permette di tenere sempre i livelli ematici nella norma, cosa che con troppe calorie o alimenti errati risulta difficile. Quindi la dieta a zone funziona ma è importante non eccedere nella durata e comunque rivolgersi ad un medico.

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