
Impronte papillari e digitali: cosa le distingue e cosa rivelano di noi? - ©ANSA Photo
Il caso di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco nel 2007, ha riacceso l’interesse su un aspetto fondamentale delle indagini forensi: le impronte papillari. Queste tracce, spesso trascurate, possono risultare decisive per ricostruire eventi e identificare i colpevoli. Le indagini hanno messo in evidenza non solo la compatibilità delle impronte rinvenute sulla scena del delitto con la taglia delle scarpe del sospettato Andrea Sempio, ma anche la presenza di impronte papillari su superfici come il dispenser del bagno, dove l’assassino avrebbe potuto lavarsi le mani. Ma cosa sono esattamente queste impronte e perché rivestono un’importanza così cruciale nelle indagini?
Cosa sono le impronte papillari?
Le impronte papillari sono le tracce lasciate dalle papille dermiche, strutture presenti sulla pelle delle dita, dei palmi, delle piante dei piedi e persino delle labbra. Secondo Giorgio Bolino, esperto di medicina legale dell’Università La Sapienza di Roma, queste impronte si formano durante la vita fetale e rimangono invariabili per tutta la vita, a meno di lesioni profonde. A questo punto, è importante chiarire la differenza tra impronte papillari e impronte digitali.
Impronte digitali e papillari: una distinzione fondamentale
Sebbene spesso i termini “impronte digitali” e “impronte papillari” vengano utilizzati come sinonimi, questi non sono esattamente la stessa cosa. Le impronte papillari si riferiscono ai rilievi cutanei che caratterizzano le dita, mentre le impronte digitali sono la rappresentazione grafica di queste ultime, ottenuta tramite diverse tecniche, come l’inchiostro o scanner biometrici. Ogni individuo possiede un’impronta digitale unica, frutto di una combinazione di fattori genetici e ambientali.
Funzioni e applicazioni delle impronte papillari
Le impronte papillari non solo hanno una funzione biologica, migliorando la presa e la sensibilità tattile, ma sono anche cruciali per l’identificazione in ambito forense. Infatti, grazie alla loro unicità e permanenza nel tempo, vengono utilizzate per identificare le persone coinvolte in crimini. Inoltre, sono impiegate in sistemi di sicurezza, come smartphone e accessi a edifici, per garantire una protezione biometrica.
- Identificazione forense: Le impronte papillari sono utilizzate per identificare i colpevoli di crimini.
- Sistemi di sicurezza: Sono impiegate in tecnologie biometriche per garantire accessi sicuri.
- Indicatori di salute: Possono rivelare informazioni sulla salute e predisposizioni a patologie.
Un riflesso della salute
Oltre a servire come identità biologica, le impronte papillari possono rivelare informazioni importanti sulla salute. La dermatoglifia ha dimostrato connessioni tra i modelli delle impronte e alcune condizioni mediche. Ad esempio, la Sindrome di Down è spesso associata a caratteristiche specifiche nelle impronte digitali, come l’assenza di alcuni solchi. Allo stesso modo, alterazioni nelle creste papillari sono state osservate in persone con anomalie cromosomiche, come la Sindrome di Turner e Klinefelter. Questo suggerisce che le impronte possono fungere da indicatori precoci di patologie congenite e genetiche.
In sintesi, le impronte papillari rappresentano non solo un elemento cardine delle indagini forensi, ma anche una finestra su aspetti più profondi della nostra identità e della nostra salute. La loro unicità e stabilità nel tempo le rendono uno strumento prezioso, non solo per identificare i colpevoli di un crimine, ma anche per comprendere meglio il nostro stato di salute e le predisposizioni a determinate patologie.